venerdì 15 aprile 2016

Parola D'autore #4 Intervista a Elisabetta Cametti


Frammenti di un cuore d'inchiostro

Buon venerdì lettori, come state? Io sono piuttosto spossata per la settimana appena conclusa, il programma per la serata è di fare una bella cenetta leggera e tuffarmi nel lettone con un occhio sul libro e un altro puntato su Laura e Paola, ma prima voglio presentarvi un'autrice che ho scoperto da poco, grazie alla collaborazione con la casa editrice Cairo, collaborazione iniziata carica di grandi aspettative, di suspense, con "Il regista", (qui la mia recensione), un thriller ad alta tensione.
Le aspettative sono state pienamente soddisfatte e a questo punto oltre che a consigliarvi vivamente questo romanzo, ho intervistato per voi l'autrice che si è rivelata fantastica, una donna che decisamente sa il fatto suo.

Lettori, vi presento: LA SIGNORA ITALIANA DEL THRILLER

ELISABETTA CAMETTI classe 1970, laureata in Economia e Commercio in Bocconi, da vent'anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.
Il regista è il primo romanzo della Serie 29 e viene pubblicato in Italia in contemporanea con il lancio negli Stati Uniti di K – I guardiani della storia, il suo thriller di esordio e bestseller internazionale.
K – Nel mare del tempo, secondo della Serie K, è uno dei libri più amati del 2014 secondo un sondaggio di Panorama. La stampa l’ha definita “la signora italiana del thriller” e la sua protagonista Katherine Sinclaire è stata battezzata “il contraltare femminile di Robert Langdon, l’eroe di Dan Brown”.
Elisabetta è spesso ospite su Canale 5, nel programma Mattino Cinque, come opinionista sui casi di cronaca.


PER ROMPERE IL GHIACCIO
1- Sul comodino di Elisabetta. Titolo e impressioni sulla tua attuale lettura.

Premetto che in fatto di libri e film sono onnivora: leggo e guardo di tutto. Ci sono scrittori che sento più vicini a me come stile, altri che ammiro per la capacità di tenere alta l’attenzione, o per la maestria con cui tessono la trama. Da ogni libro ho imparato qualcosa, nel bene e nel male… come sosteneva Plinio il Vecchio: “Non c’è libro tanto cattivo che in qualche sua parte non possa giovare”.
Le mie letture sono dettate dallo stato d’animo e ho sempre almeno due libri aperti sul comodino. In questi giorni sto rileggendo La forza della ragione, di Oriana Fallaci e ho appena iniziato L’ultima profezia di Zecharia Sitchin. Entrambi mi stanno arricchendo.
2- Tre aggettivi per descrivere il tuo libro.
Spietato
Nervoso
Esigente

-    SI FA SUL SERIO
3- Ti hanno definita la signora italiana del thriller, quali caratteristiche, conoscenze e preparazione deve avere un autore che tratta questo genere.
Le mie storie sono fiction, ma si basano su un approfondimento costante di tutti i temi trattati. Dopo aver scritto i due romanzi della serie K, I guardiani della storia e Nel mare del tempo, in cui l’azione ruota attorno a misteri storici, volevo sfidarmi con una trama che affronta argomenti di grande attualità come il giornalismo d’assalto, i talk show, gli attacchi degli hacker. Da sempre seguo la cronaca internazionale, sono affascinata dalle tecniche investigative e trovo interessante lo studio del profilo psicologico degli assassini. E Il Regista ne è il risultato: racconta le ultime 29 ore di un serial killer che con la sua strategia omicida scriverà una nuova pagina della storia del crimine.
4- Una laurea in economia e commercio e la decisione di essere una scrittrice. Cosa ti ha portata a cambiare rotta.
La verità è che scrivo da sempre, da quando ero ragazzina e mi sedevo in mezzo al prato per raccontare i miei sogni al diario e romanzare le mie giornate. All'università ho scritto una serie di articoli di marketing. I romanzi sono stati un passo spontaneo. Una svolta a livello emotivo: ho sentito che era arrivato il momento di lasciare che la scrittura assumesse un ruolo più importante nella mia vita.
5- Adesso devi svelarci il tuo segreto: editorialista da vent'anni tra Milano e Londra, opinionista in casi di cronaca a Mattino Cinque, scrittrice. Come riesci a conciliare tutti i tuoi impegni professionali e soprattutto quando scrivi.
Cerco di dare le giuste priorità. Amo scrivere, sto imparando molto dai professionisti della televisione e delle inchieste giornalistiche, e continuo a dedicarmi al lavoro con passione. Il segreto è trovare l’equilibrio e indirizzare tempo qualitativo alle varie attività, senza lasciare che una prevarichi sull’altra.
6- In "Il regista" ogni capitolo è scandito dal rintocco di un orologio immaginario. 29 ore, perchè questa scelta e che significato ha questo numero nella vita di Elisabetta.
Ho scelto di fare accadere tutto in 29 ore perché nel simbolismo il 29 è il numero delle avversità e degli ostacoli, ed è rappresentato dalla bara. Inoltre è un numero che torna nelle statistiche di omicidi seriali: ci sono stati serial killer che hanno compiuto il primo omicidio a 29 anni, il numero medio di vittime di alcuni serial killer è 29, negli Stati Uniti il 29% dei serial killer è itinerante, il 29% dei serial killer donna uccide a casa propria, e così via. Quindi Il Regista prevede 29 ore serrate di interrogativi, attentati e minacce. Una corsa contro il tempo nella quale ogni traccia conduce a una nuova pista, senza mai portare a un movente.

Sono legata a tutti i numeri, non solo al 29, perché ognuno di essi mi ricorda o evoca qualcosa.
7- Incipit: "Hai mezz'ora per disegnare la tua vita, impegnati". Elisabetta e le immagini che rappresentano la sua vita.
Un orologio senza lancette, un paio di pattini da ghiaccio, orme di animali, una frase completa, una frase a metà.
8- Veronika: fotoreporter che incentra il suo lavoro sulla vita dei clochards. Scelta originale, motivala.
Le mie storie nascono dai personaggi, sono loro il fulcro di tutto. Da sempre il mio obiettivo è quello di dare vita a protagoniste che siano donne vere, intense. Lontane dalla perfezione e calate nella realtà che ci circonda. Un punto di riferimento non per i canoni estetici, ma per i valori in cui credono.
Veronika è una fotoreporter determinata a portare alla luce le ferite dell’emarginazione nelle metropoli. I suoi scatti ritraggono il lato cupo di New York: senzatetto morti di stenti sui marciapiedi, cani randagi alla ricerca di cibo nei cassonetti, disabili e anziani abbandonati alla solitudine. Quella parte di umanità a cui nessuno vuole guardare, che si consuma nei vicoli, dentro le stazioni della metropolitana, nei luoghi più affollati, così come in quelli più dimenticati.
Volevo che Veronika si facesse portavoce di messaggi importanti e denunciasse l’indifferenza.
9- Tre donne: Veronika - Barbara - Elisabetta
* un aggettivo per ognuna
Veronika: instancabile
Barbara: testarda
Elisabetta: perfezionista
* una caratteristica che le accomuna
Tutte e tre lottiamo con determinazione per ciò in cui crediamo.
* una peculiarità che le diversifica
Veronika vuole sfuggire dal proprio passato, Barbara cerca una speranza nel futuro, Elisabetta si preoccupa di dare un senso al presente.
Sei più Veronika o Barbara?
Somiglio a Katherine Sinclaire: qualsiasi cosa succeda, non smetto mai di sognare… perché il tempo dedicato a costruire i sogni ha la forza di rendere possibile l’impossibile.
10- Un thriller made in Italy dall'ambientazione americana da poliziesco. Perché New york.
Ho scelto New York perché si presta ad ambientazioni diverse: dai vicoli dove si rifugiano i senzatetto, al set del talk show vincitore dell’Emmy Award; dallo scantinato di un edificio disabitato, all’ultimo piano del 432 Park Avenue, il grattacielo ancora in costruzione che con i suoi novantasei piani supera l’Empire State Building e la Freedom Tower. Lo scopo è mostrare tutti i volti della metropoli, soprattutto quelli meno conosciuti.
 11- I social network sono protagonisti attivi negativi nel tuo romanzo e rientrano nello schema mai visto prima del killer che li utilizza per scatenare una sorta di reazione a catena, geniale frutto della tua creatività.
E se la finzione diventasse realtà?
La realtà supera sempre la finzione. Anche il miglior creativo inventa solo dopo aver visto.
12- Stato attuale del secondo volume della serie 29.
So chi morirà.

MOMENTO RELAX: IL GIOCO DEL "SE FOSSE"
Ripensa al tuo libro, alle sue peculiarità e dimmi cosa sarebbe...

SE FOSSE UNA CANZONE
Intervallerebbe il suono di New York all'ora di punta con il silenzio forzato di un bocca chiusa da un nastro adesivo.
SE FOSSE UN OGGETTO
Sarebbe una macchina fotografia con una scheda di memoria illimitata.
SE FOSSE UN PIANETA
È un pianeta! È il labirinto della nostra mente, dove creiamo demoni da combattere e coltiviamo ansie da superare.
Grazie :-)
Domande davvero interessanti, mi sono divertita!

Accattivante, intrigante, determinata, inutile dire che, dopo essermi lasciata sorprendere da "Il regista", mi sono fiondata a recuperare i primi due lavori di Elisabetta, che mi ha conquistata come autrice e come donna.
E mentre aspetto di sapere il vostro pensiero, vi auguro buone letture e un sereno fine settimana.
                                                                                                  A presto 
  

5 commenti:

  1. bellissima intervista che non fa altro che attirarmi ancora di più verso questo libro!

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    1. Io sono rimasta folgorata dal libro e dall'autrice :-)

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  2. Grazie alla tua intervista sono sempre più convinta di leggere Il regista! Belle domande che mi hanno permesso di conoscere meglio l' autrice! Continua cosi Cuore, non mollare mai!

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    1. Rosa, tu leggi pochi thriller, con questo non sbagli, quindi buttati!

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  3. Grazie alla tua intervista sono sempre più convinta di leggere Il regista! Belle domande che mi hanno permesso di conoscere meglio l' autrice! Continua cosi Cuore, non mollare mai!

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