venerdì 10 luglio 2015

Le mie recensioni #7. "La libreria di zia Charlotte" di Thomas Montasser

Buongiorno lettori, il mio solito entusiasmo da venerdì mi ha abbandonata, perché oggi sono a casa, ma mi toccherà lavorare sabato e domenica, ( continuo a chiedermi perché la maggior parte delle ore della nostra vita dobbiamo passarle al lavoro...) e ciò vorrà dire poco tempo per leggere.
Per risollevarmi un po' il morale, vi propongo la recensione di un Neri Pozza acquistato da pochissimo, un piccolo libro che ho apprezzato, ambientato in una libreria molto particolare, quella di zia Charlotte!
 
Titolo: La libreria di zia Charlotte
Autore: Thomas Montasser
Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 159
Data di pubblicazione: maggio 2015
Prezzo: 15€
Sinossi: Mai e poi mai una neolaureata in economia aziendale come Valerie si sarebbe immaginata di ritrovarsi a gestire una vecchia, antiquata libreria dal nome impronunciabile come la «Ringelnatz & Co.». Bella sorpresa le ha fatto sua zia Charlotte! Scomparire dal giorno alla notte, senza dire niente a nessuno, dopo aver lasciato dieci euro in cassa e un bigliettino sul tavolo della cucina… «Sarà mia nipote Valerie a occuparsi di tutto».
Occuparsi di tutto?! Del parquet logoro o delle pile di volumi polverosi che si innalzano come giganti davanti alle finestre, impedendo alla luce di filtrare? Oppure dei tavolini traballanti, dei tendaggi di velluto liso e del registratore di cassa che sembra uscito da un film degli anni Trenta? Occuparsi, insomma, di quel «posto antidiluviano»? Lei? Forse poteva essere l’aspirazione di una vecchietta mite e solitaria come Charlotte, che si era cucita addosso quella libreria come un vecchio, elegante vestito sdrucito. Valerie, però, è giovane, pragmatica e sogna un arrembante futuro come consulente di una multinazionale scandinava. Per questo ha deciso di mettere in vendita la «Ringelnatz & Co.».
Peccato che Valerie ignori il potere di un bel libro e il piacere di ritagliarsi del tempo per se stessa. Mentre aspetta che l’acqua bolla dentro al samovar russo di sua zia, inizia a sfogliare distrattamente Il castello di Kafka e, finito in un battibaleno, passa a Se una notte d’inverno un viaggiatore e, terminato anche Calvino, si accorge di non riuscire più a smettere. Dickens, Neruda, Rilke… i volumi le scorrono tra le dita in un misto di stupore ed esaltazione, l’uno dopo l’altro, ora dopo ora, fino a notte fonda. E quando si imbatte in un volume anonimo e incompiuto intitolato Un anno molto particolare, sente che quella che ha tra le mani non è una copia difettosa, ma un’avventura scritta apposta per lei.
Scortata da Grisaille, un topino dallo sguardo intelligente, e aiutata da un giovane misterioso cliente che dice di conoscere il libro, Valerie intraprende un viaggio che la porterà non solo a comprendere il motivo della fuga di sua zia, ma a riscrivere un futuro che sembrava già segnato.
Diventato un caso letterario in Germania attraverso il passaparola dei lettori, La libreria di zia Charlotte è sia un’avventura giocosa e piena di sorprese che un «viaggio magico nel paese incantato della letteratura» (Elle).
Perché se i libri possono essere contemporaneamente «un gabinetto di fantasie, una fonte di conoscenza, una collezione di testimonianze del passato e del presente, un luogo per sognare», al lettore non rimane altro che mettersi comodo e godersi il viaggio.
 
 
Il pensiero di Cuore
Questa è la storia di una libreria un po' speciale, un luogo magico che affascina chiunque entri.
Valerie, giovane ambiziosa e laureata in economia e commercio, ha tanti progetti per il suo avvenente futuro, ma non ha fatto i conti con zia Charlotte.
Zia Charlotte è la proprietaria di una piccola libreria, che gestisce da sola da tantissimi anni, un luogo pieno zeppo di libri di ogni genere, catalogati in uno schedario dove la donna "racconta" ogni volume letto con un aggettivo, ci sono poltroncine per chi ha voglia di trattenersi a leggere in compagnia dell'anziana proprietaria, che è una libraia molto speciale, capace di guardare negli occhi un lettore e consigliargli un libro adatto a quel momento, una libraia che riceve lettere di ringraziamento per ogni consiglio azzeccato.
Valerie ha vissuto una vita piena e stressante, gli impegni e le ambizioni l'hanno privata di quelle piccole cose che rendono felici, come scoprire nuove vite tra le pagine di un libro, comodamente rilassati sorseggiando thè...e chi meglio di noi può saperlo quanto sia soddisfacente un pomeriggio dedicato totalmente ai libri?
Ma la routine di Valerie viene scombussolata della scomparsa della zia, che ha lasciato una lettera dove specifica che dovrà essere lei ad occuparsi della libreria in sua assenza.
Valerie non vede l'ora di sistemare le cose e liberarsi di quell'attività, ma ben presto s'innamorerà di quel luogo in cui il tempo sembra essersi fermato.
La narrazione scorre via piacevolmente, lo stile delicato e ricco di particolari definisce i contorni di una libreria che ogni lettore amerebbe e dei personaggi, l'originalità delle idee dell'autore, rende la storia misteriosa, come il topolino che abita la libreria e beve latte dalla ciotola che Valerie ogni giorno lascia sul davanzale della finestra, o il libro senza nome dell'autore e dalle ultime pagine bianche.....sarà solo una copia difettosa?
Una lettura leggera, estiva, originale, adatta per rilassarsi all'ombra di un albero, su di una panchina...la cover è meravigliosa, una delle più belle che io abbia mai visto.
 
Cuore Appagato 1/2
 
Appunti nel cuore: Zia Charlotte, come quasi tutti i lettori adora il thè, che prepara in un samovar, costituito da un bollitore piuttosto grande con sopra una piccola teiera colma di foglie di thè, in cui viene versta l'acqua bollente sottostante. La teiera torna al suo posto fino a che l'infuso è abbastanza concentrato. Un metodo che richiede più tempo della moderna procedura, ma molto affascinante.
Nota negativa: purtroppo il finale lascia a bocca asciutta: zia Charlotte dov'è  finita? E il libro misterioso con il quale Valerie dovrebbe intraprendere la più grande avventura della sua vita, dove la conduce veramente? A mio parere è un peccato che la storia non sia stata arricchita e sviluppata, un finale aperto, forse troppo, per un libro che non avrà un seguito.
 
Dillo con un fiore: il giglio è simbolo di pura devozione, in questo caso quella per i libri, per i lettori, per gli autori, tantissimi quelli citati, e le loro parole. La dedizione con cui Charlotte, e a sua volta Valerie, gestiscono la libreria non ha fatto altro che ravvivare il mio desiderio di fare la libraia...il mio sogno.
Lettori, vi ispira questo libro? Anche per oggi vi saluto e vi auguro buone letture.
 
 
 
 
 




8 commenti:

  1. Nonostante il tuo, io passo. Sono un po' stanca di libri ambientati in libreria e, soprattutto, odio i libri 'senza finale'!

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    1. Avrei preferito un finale ben definito...così sembra manchi qualcosa...

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  2. Ciao!!! Non conoscevo questo libro, mi incuriosisce la storia ambientata in libreria, ma il non finale proprio non lo tollero, uno dei motivi per cui spesso aspetto che una seria sia finita prima di iniziarla (come ho fatto con harry potter) strana io :-(
    Alla prossima, bacio

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    1. L'idea è originale, chissà se l'autore ci stupirà con il seguito...

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  3. Ciaooo... ma che bel post, complimenti! Mi sono piaciute molto le tue considerazioni finali. Quanto al romanzo non lo conoscevo, la storia sembra carina però, credo che, anche se il finale aperto non mi fa impazzire, potrei leggerlo ^^

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    1. Grazie Rosa! E' una lettura che lascia comunque qualcosa, se lo leggerai, fammi sapere che ne pensi.

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  4. mmmm...no questo libro non mi ispira. Come sai ultimamente mi tengo ben lontana dai libri che parlano di libreire, librai ecc...
    Bellissimo l'aggeggio del Tè!!! Nel cartone animato Masha e l'orso che guarda sempre mio figlio lo utilizzano hihihihihihi

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