Titolo: Il prigioniero della notte / Autore: Federico Inverni
Casa Editrice: Corbaccio / In libreria: 3 marzo 2016
Pagine: 480 / Prezzo: € 16.90
Sinossi: Lucas è un detective. Nella sua vita gli sono rimasti solo il nome e il lavoro. Il suo passato è una ferita sempre aperta da un evento sconvolgente ha segnato la sua vita... e la sua mente. Come un automa attraversa i delitti su cui è chiamato a investigare, mettendo al servizio della giustizia il suo intuito straordinario, quasi visionario, e la sua sensibilità persino eccessiva. Fino a quando incappa in un caso diverso da tutti gli altri: una giovane donna trovata morta con il terrore negli occhi e nessun segno di violenza apparente. Lucas sa che il colpevole è un assassino seriale e ne ha conferma da Anna, psichiatra profiler, abituata a scandagliare il male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da ragazza, ha vissuto un’esperienza traumatizzante. Lucas e Anna annaspano in un labirinto di follia in cui i ricordi del loro passato, tenuti troppo a lungo sepolti, riemergono taglienti come vetri rotti in un’indagine che li coinvolge da vicino, lasciandoli devastati di fronte a una verità impensabile.
L'autore: Federico Inverni è uno pseudonimo dietro il quale si nasconde l’autore di questo romanzo d’esordio. Italiano, di circa quarant’anni, Federico ama le storie, da qualunque parte provengano. Si sente in pace circondato dalle pagine scritte, ma a volte ha l’impressione che i libri lo guardino. Del resto, i libri hanno una vita indipendente: ecco perché ha scelto di celarsi dietro un nome diverso e lasciare che «Il prigioniero della notte» trovi la sua strada e i lettori. E forse anche perché teme che i personaggi gli assomiglino troppo.
Adoro i romanzi d'esordio ed ho con loro un ottimo rapporto, è raro che mi deludano; massima apertura e nessuna particolare aspettativa, tengo sempre in considerazione il fatto che il lavoro che sto analizzando è la fatica di qualcuno che racchiude sogni e speranze tra le pagine di un libro, così da affrontare la lettura nel modo più sereno possibile.
La casa editrice Corbaccio, che ringrazio, mi ha contattata proponendomi la recensione in anteprima di un thriller italiano, cover e sinossi accattivanti, autore dall'identità celata....mi son detta: "Questo libro ha carisma!", come rifiutare?
E ho fatto bene, per tre motivi:
1°- L'identità celata mi ha fatta morire di curiosità, ho dato sfogo alla mia fantasia per cercare di focalizzare i lineamenti di Federico e vi assicuro che ho immaginato di tutto.
2° Sono stata rapita dallo stile e dalla storia nata dalla sua abile penna.
3° Sarà un'eresia e mi perdonerà Federico se l'ho detta grossa, ma il suo thriller, per me, è il perfetto connubio tra The Mentalist e Criminal Minds, due tra le pochissime serie televisive che amo.
Haven-zona centro
Al quinto piano di un palazzo un cecchino, probabilmente un militare, tiene sotto tiro un autobus di linea. A nulla serve l'intervento del negoziatore: il cecchino fa un nome, Lucas.
Haven-periferia
Ai margini di un capannone industriale, Robin Moore, 22 anni, viene trovata assassinata.
Anna Wayne, a un punto morto nelle indagini, si reca sul luogo del delitto: Robin è la quarta vittima del killer del tulipano.
Lucas è un detective molto particolare che esce di casa lasciando volutamente la pistola sul mobile d'ingresso, non ha mai arrestato nessuno, ma la sua fama lo precede comunque.
La sua mente è sintonizzata su una lunghezza d'onda irraggiungibile e incomprensibile persino a lui, è l'uomo impiegato nelle indagini che giungono ad un punto morto, è colui che vede "oltre" e le sue intuizioni sono rivelatrici.
Lucas è mistero, solitudine, introspezione, è un uomo che intimidisce per la sua freddezza e il suo distacco fisico ed emotivo dagli altri, erige un muro che lo rinchiude nella sua dimensione privata.
Un muro di contenimento che non è abbastanza alto per Anna.
Anna è un'agente speciale, una profiler in gamba, segue il caso del killer del tulipano da più di due mesi e con il ritrovamento della quarta vittima non ha più dubbi: Lucas è l'unico che può aiutarla.
Il feeling tra i due è immediato, senza tante parole danno il via ad un'indagine serrata, fatta di rivelazioni e colpi di scena, indizi celati con maestria dall'autore visibili solo ad un occhio intuitivo come quello di Lucas che analizza la scena, riflette silenzioso per finire spingendo con prepotenza il lettore dentro queste intuizioni.
Anna, voce narrante, fa un'analisi esistenziale e psicologica delle vittime, rivela legami insospettabili che vengono a galla con tutto lo stupore che meritano.
Ho apprezzato moltissimo questo modo di sviluppare la vicenda, Anna mi ha presa per mano e insieme siamo entrare nella vita e nella mente dei personaggi primari e secondari e questo ha contribuito a tenere alta la tensione e l'avidità del sapere, dello scoprire e devo dire che l'autore è stato davvero in gamba, perchè nonostante la trama sia intricata, è talmente ben scritta che non è stato per niente difficile seguirla, in oltre lo stile è essenziale, scorrevole e la storia scivola via inesorabilmente.
Fondamentali le descrizioni dettagliate e minuziose dei luoghi e delle scene che diventano immagini nitide agli occhi del lettore, senza avere il tempo di riflettere sono stata catapultata ad Haven: ora potrò dire di aver visto una vera scena del crimine!
Lucas e Anna non sono cavalieri senza macchia, il triste vissuto incide su azioni e pensieri, hanno commesso errori irreparabili che pagano con la solitudine e il senso di colpa.
E' stata una scelta coraggiosa dell'autore questa, perchè è senza dubbio più facile dar vita a protagonisti immacolati, modelli di vita da seguire che tutti o quasi amerebbero, ma Lucas e Anna invece si fanno voler bene per ciò che sono, esseri imperfetti.
I due protagonisti sono finemente caratterizzati, ben descritti dal punto di vista fisico e psicologico, diventano figure certe nell'immaginario del lettore, così come tutti i personaggi, dagli antagonisti agli alleati, che contribuiscono a creare un'atmosfera da film poliziesco...sarebbero perfetti per il grande schermo!
Banali disappunti che hanno influito sul voto ma non sulla storia:
1-La sorte di Martin, collega di Lucas, resta sospesa, avrei preferito che il destino dell'uomo prendesse una direzione più precisa.
2-Nell'incipit l'autore narra di un caso fine a sè stesso, credo gli sia servito per introdurre Lucas e spiegare il suo potere intuitivo e le sue particolarità, ma così facendo inganna inutilmente il lettore lasciandogli credere che sia un collegamento con gli altri casi; in oltre successivamente il personaggio viene descritto abilmente sotto ogni punto di vista, non ha assolutamente bisogno di presentazioni.
3-Il limite della lettura digitale: mi è mancato molto il contatto e il profumo della carta stampata, ancor di più l'assenza nella mia libreria.
Complimenti davvero a Federico Inverni, per il suo modo coinvolgente di narrare e di incuriosire, per la sua preparazione riguardante i temi trattati, per l'empatia e le ore di lettura sul filo del rasoio.
Allora lettori, che ve ne pare? State già correndo in libreria? Calma, a quest'ora troverete il cartello "closed", dormiteci su, e ricordate che "Il prigioniero della notte" di Federico Inverni sarà in libreria giovedì 3 marzo. Buone letture e sogni d'oro.
Per quanto non ami troppo questo genere la tua recensione mi ha acceso una lampadina!Mi piacerebbe leggerlo. Ottima recensione!!!^_^
RispondiEliminaGrazie mille, spero che la lampadina resti accesa e si spenga solo a lettura ultimata.
EliminaAncora un'ottima recensione, Cuore!
RispondiEliminaDevo ammettere che se avessi intravisto casualmente questo libro in libreria, non l'avrei neanche preso in mano. La cosa buffa è che a dire tutta la verità il thriller è un genere che mi affascina, ma la realtà dei fatti è che a casa non ne ho neanche uno. Evidentemente quindi i miei sensori librosi hanno difficoltà a captare al primo colpo quelli giusti.
Quindi (sappi che ti ritengo responsabile delle mie azioni!) dopotutto ho deciso di dare una possibilità a questo libro.
Rosa cara, tu sei una lettrice da storie delicate, classiche e profonde forse...però ogni tanto un pò di suspense aggiunge pepe alla vita di un lettore!
Eliminai thriller esercitano sempre una forte attrattiva e la tua recensione mi "costringe" ad aggiungere questo titolo in WL!! ^_-
RispondiEliminaBrava Angela! Federico merita attenzione e ascolto :-)
EliminaCiao!!!
RispondiEliminaIo non amo molto questo genere, perché sono pochi i libri che riescono a prendermi senza farmi agitare troppo, ma questo mi attira molto! Sarà che io amo alla follia The Mentalist, ma sembra veramente interessante.
È un vero peccato che non sia un libro cartaceo, io amo troppo il rumore delle pagine, il contatto con la carta, il momento del cercargli un buon posto insieme agli altri... sarò "antica", ma per me il digitale è troppo freddo. :(
Scusa lo sproloquio! :D
Ti abbraccio,
Stefania
http://spiritolibro.blogspot.it
Ciao Stefania, intanto benvenuta nel mio angolino e complimenti per il tuo mondo virtuale davvero di mio gusto, ripasserò quanto prima.
EliminaPer quel che riguarda questo libro, Lucas è più introverso rispetto a Patrick, il fichissimo mentalista che adoro, ma io li sento vicini per il vissuto e la parte che interpretano.
Tranquilla, il cartaceo esce oggi in libreria, io ho letto la versione digitale perchè in anteprima, quindi se tu volessi acquistarlo, puoi farlo :-)
Cuore amica miaaaa! Anche se non amo particolarmente il genere thriller le tue parole sono sempre così belle che mi costringi a farci un pensierino, magari quando ho voglia di qualcosa di forte lo prenderò in considerazione! Baci!
RispondiEliminaRosita, anima gemella! Grazie ♥
EliminaDai, datti una scossa con un thriller! Sarei tanto curiosa di leggere una tua recensione in proposito :-)
Ciao Cuore,
RispondiEliminai thriller sono più indicati per la mia socia, mentre io sono quella dei gialli alla vecchia maniera, dove magari l'investigatore/poliziotto ha una vita tranquilla e regolare e non sempre degli scheletri/dolori/traumi nell'armadio. Comunque il fatto che ad un'opera d'esordio tu dia un voto tanto alto mi incuriosisce, quindi non si può mai dire!
un saluto da Lea
Ciao carissima Lea, è sempre bene tenere aperto uno spiraglio e avere vedute ampie :-)
EliminaSbaglio o questa è la lettura di chi mi parlavi in pagina? Un thriller davvero interessante :) lo appunto in WL perché sai che amo il genere :)
RispondiEliminaCiao Anna, certo che si, è proprio questa! ;-)
EliminaA pelle non mi aveva convinto, inutile dirti che mi hai fatto cambiare idea!! :D Baci a te!
RispondiEliminaAnche se non lo leggerai perchè hai decine...no migliaia di letture arretrate, sono comunque contenta di averti convinta, poi chissà magari arriverà un momento in cui darai una possibilità a Federico, io personalmente spero stia già scrivendo altro!
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RispondiEliminalo sto leggendo e per ora mi piace molto!
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Uh che bello Amrita, sono contenta, leggerò molto volentieri il tuo pensiero in proposito!
EliminaNon amo molto questo genere di romanzi, ma chi lo sa.. forse potrebbe piacermi :) ;)
RispondiEliminaGresi una botta di vita dai!Federico ha uno stile che si legge in un lampo ;-)
EliminaCiao Cuore, condividiamo lo stesso amore per questo thriller che sta ottenendo un successo meritatissimo. La tua intensa recensione mi ha fatto apprezzare ancor di più il romanzo. Un caro saluto :)
RispondiEliminaGrazie mille, detto da te che mi appassioni sempre con le tue recensioni, ha davvero tanti valore. È vero, successo meritato e noi ne siamo le portavoce. Buone letture!
EliminaComplimenti cuore per la tua recensione così accurata.. Un thriller a cui non potrei mai resistere ;) Grazie per averne parlato :*
RispondiEliminaGrazie a te per la tua attenzione. Ti abbraccio
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