Buongiorno lettori e buon venerdì! Sarete riposati vista la festa di ieri e fortunelli se siete riusciti a fare il "ponte". Io sono felicemente a casa oggi e ospito con grande piacere il blogtour dedicato al romanzo d'esordio di Claudia Bresolin, che ringrazio molto per aver scelto il mio angoletto virtuale per presentare un estratto del suo romanzo, Fotografie in Re Maggiore, la storia di due donne diametralmente opposte, che condividono la quotidianità e uno dei valori più belli e importanti per un essere umano: l'amicizia. Lo stile narrativo di Claudia è piacevole, semplice e delicato, attento ai particolari, alterna attimi di ilarità a momenti di riflessione, quindi che aspettate?
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IL ROMANZO
Lettere Animate Editore - 2 marzo 2016
Pagine 415 - Prezzo 1,49 €
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Gratuito durante il Blogtour
Trama: Cos’è la felicità? È questo che si chiedono Elisa e Livia. Due giovani donne che condividono una profonda amicizia. Due anime perfettamente in sintonia, eppure agli antipodi.
Livia è una ragazza a cui non interessa il “tutti vissero felici e contenti”. La felicità è un istante perfetto che dura quanto lo scatto di una fotografia. Le giornate di Livia trascorrono movimentate tra gli incontri semplici e appassionati con Mattia... e tra quelli irrinunciabili con Leo, un uomo ermetico che comunica con la sua musica, con i suoi gesti.
Elisa è è una fanciulla da romanzo inglese dell’Ottocento, ma nata nel secolo sbagliato. È una cantante classica che ricerca la poesia nella quotidianità. La sua vita scorre tra un lavoro in nero in un negozio di musica e la storia con Andrea; il grande amore, non quello delle fiabe, ma quello fatto di lacrime, baci, sorrisi e incomprensioni. Elisa vuole raggiungere una felicità pura, perfetta; è annoiata delle sue giornate ripetitive... fino a quando inizia la sua odissea alla ricerca di un nuovo impiego e di maggiore stabilità nel rapporto con Andrea.
Tra le strade di Roma le voci di Elisa e Livia s’intrecciano, alternandosi e raccontandosi in un continuo confronto a due con la realtà.
Claudia Bresolin è nata a Roma nel 1984. È laureata in Dams e in Linguistica e letteratura italiana. Durante un periodo di studio in Spagna ha incontrato il suo compagno, un fiammingo di Bruges. Nel 2007 si trasferisce in Belgio, dove oggi vive con la sua piccola famiglia italo-belga e dove insegna lingua italiana.
Da sempre ama raccontare storie, attraverso la scrittura, ma anche con dipinti e fotografie.
Per contattare l'autrice:Da sempre ama raccontare storie, attraverso la scrittura, ma anche con dipinti e fotografie.
Pagina facebook
Link Blog: http://claudiab-diario.blogspot.be/
Estratto: Fiori di
notte
Questo estratto
proviene dalla parte iniziale del romanzo, a poche pagine dall’inizio (a 15
pagine per l’esattezza). La narrazione nel romanzo alterna le voci di Elisa e
Livia, nel romanzo non è difficile capire chi è a narrare, in questo estratto
per chiarezza ho indicato chi è la narratrice:
ELISA
Il citofono gracchiò.
– Ma che ore sono? È mezzanotte, da quando riceviamo
visite a quest’ora! –
– Sarà Leo, vai tu –
– No, Leo è impegnato con la sua vita reale questa
sera. Deve essere Andrea che ti è venuto a fare una sorpresa, vai tu –
– Non credo sia Andrea, lui non fa sorprese. Lui mi
svela le sorprese cinque minuti prima di farmele perché teme di sbagliare –
– Ma io ho freddo –
– Ok, ok, vado io –
Dopo aver lasciato chiunque fosse fuori dal portone al freddo per un
bel po’, andai a rispondere:
– Chi è? –
– Ho una consegna per Livia Fei –
– A quest’ora? –
– Sì –
L’uomo sventolò un mazzo di fiori alla videocamera del citofono:
– Salga, quarto piano –
Trascorse del tempo prima che un uomo grassoccio col viso arrossato e
un po’ asmatico si presentasse alla porta. Una giacca a vento verde marcio, i
capelli grigiastri radi.
– Livia Fei? –
– Sì, li prendo io –
L’uomo non era molto contento dell’ascensore rotto.
Si soffiò energicamente il naso in un fazzoletto
marrone a quadri.
– Vuole un bicchiere d’acqua? –
– No, voglio andare a casa a dormire –
– Ehm… ok, buona notte –
Tornai da Livia:
– Sono per te –
Livia prese il mazzo di calle bianche, un semplice biglietto, nero su
bianco:
Per Te, Leo.
Sorrise, non le servivano altre parole.
– Leo si ricorda i tuoi fiori preferiti anche a
mezzanotte –
Odiavo cordialmente Leo per questo.
Una di quelle persone che sembrano distratte, ma al
contrario annotano tutto nella loro mente fotografica e ricordano ogni più
piccolo dettaglio, dalla passione più stramba alla fissa più idiota. E forse
ricordarsi i fiori preferiti della propria amante non è poi un grande sforzo,
ma lo detestavo per saper toccare i tasti giusti al momento giusto, persino con
la superba e pretenziosa Livia, che era lì che guardava i suoi fiori vagamente
sospettosa.
– Cos’hai? Non ti piace la sorpresa? –
– Oh sì, moltissimo. Li vado a mettere in un vaso –
Livia si allontanò con i fiori in mano, strusciando a terra le
pantofole soffici troppo grandi ai suoi piedi.
Sarei stata di certo felice se quella fosse stata una sorpresa per me
da Andrea, ma non sarebbe mai stato un suo gesto. Fiori di notte. Perché no?
Ero un’ipocrita, li avrei adorati.
Fiori di notte senza motivo.
Non avrei mai trovato nulla di male in quel gesto, se non fosse stato
fatto da Leo. Era barocco, solo un gesto per accattivarsi Livia, per tenerla
legata a sé, per tenersi l’amante buona mentre poteva continuare indisturbato
con la sua vita.
– Livia, non senti d’esser trattata come nient’altro
che un’amante? –
– Che domanda diretta! No, insomma, forse dall’esterno
può sembrare così e ti capisco, ma io so cosa intendeva Leo mandandomi dei
fiori –
– A me sembrerebbe… non so come dirlo senza offenderti
–
– Tenersi l’amante in caldo per quando nei prossimi
giorni ne avrà bisogno? –
– Sì –
– No. Non è così e comunque non m’interessa. Mi piace
passare il tempo con Leo, sto bene con lui, mi piace poter essere in una
relazione, ma allo stesso tempo non sentirmi soffocata. Mi piace sentirmi
legata a lui quando siamo alla distanza di un bacio e di sentirmi libera quando
non siamo a portata di sguardo –
– Io non potrei vivere senza sapere d’essere l’unica
per Andrea –
– Io… beh, io sono felice così –
Viviamo in un’epoca senza poesia.
Dopo aver sistemato i fiori, mi rituffai nuovamente nella mia coperta.
Aperto un libro provavo a leggere, ma sottecchi guardavo Elisa: il suo
profilo fragile e delicato. Il suo sguardo trasognato, perso nella musica che
stava ascoltando e in chissà quale altra vita.
Lo sapevo. Sapevo che Elisa era lontana dalla realtà ora, perché Elisa
aveva due mondi, quello in cui viveva e quello in cui poteva perdersi lontana.
Forse uno psicologo l’avrebbe definito disturbo della concentrazione. Elisa ora
era lontana in quei mondi mai esistiti fatti di menzogne oniriche.
Sognava ad occhi aperti, mentre tutto il resto spariva.
E io ero lì, in quella realtà vile, che forse io stessa contribuivo a
rendere vile.
Un piccolo brano che coglie perfettamente i caratteri e le
idee di Elisa e Livia, ma non solo, introduce infatti anche alcune dinamiche
tra i personaggi.
Livia riceve un mazzo di fiori in piena notte, delle calle
bianche. Non si capisce quale sia la reazione di Livia a quei fiori, perchè
Livia non esterna facilmente i propri sentimenti, soprattutto quando si tratta
di Leo.
Leo è l’uomo sposato con il quale Livia ha una relazione da
diversi anni. Proprio questo elemento è in qualche modo fondamentale per Livia,
il sapere che non è una storia con lieto fine. Livia non vuole una relazione
romantica per sempre con Leo, lei è felice di quell’istante di felicità che
condividono, quell’istante puó essere un minuto o cinque anni, poco importa a
Livia: “Mi piace passare il tempo con
Leo, sto bene con lui, mi piace poter essere in una relazione, ma allo stesso
tempo non sentirmi soffocata. Mi piace sentirmi legata a lui quando siamo alla
distanza di un bacio e di sentirmi libera quando non siamo a portata di sguardo.”
Elisa non riesce neanche a concepire l’idea di amare di Livia,
la sua idea di relazione; per lei l’amore deve essere totalizzante. Elisa non
comprende a fondo i sentimenti di Livia, eppure non ne dubita, dubita invece
della sincerità di quelli di Leo. E proprio quei fiori rappresentano per Elisa
la finzione di una relazione che non puó esistere, se è solo il tradimento
all’interno di un matrimonio.
Eppure, nonostante queste differenti visioni, sia Livia che
Elisa desiderano un pezzetto della vita dell’altra: Elisa vorrebbe ricevere
fiori di notte senza alcun motivo da Andrea, il suo amore vero e unico, ma non
abbastanza poetico e romantico come vorrebbe lei.
Livia d’altronde vede in Elisa degli ideali, un’aspirazione poetica
che manca nella sua vita e che in fondo rimpiange.
Che ve ne pare lettori? Scommetto che siete curiosissimi di conoscere meglio Elisa e Livia, nonché le loro avventure quotidiane,
Vi lascio il calendario in cui potrete consultare le date delle tappe e i blog ospitanti, così potrete seguire il blogtour in tutte le sue fasi.
Che ve ne pare lettori? Scommetto che siete curiosissimi di conoscere meglio Elisa e Livia, nonché le loro avventure quotidiane,
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Vi ricordo che l'ebook resterà gratuito fino al 24 giugno, termine ultimo per partecipare, e che per ricevere uno dei cinque segnalibri messi in palio da Claudia, vi basterà compilare il form sottostante, semplice no?
In oltre è gradita, ma non obbligatoria, la vostra partecipazione seguendo queste regole:
Iscrizione ai lettori fissi dei blog ospitanti
Commento ai post
E' tutto lettori,
vi auguro un buon fine settimana,
di letture, sorrisi e divertimento, alla prossima dalla vostra
Ciao Cuore!
RispondiEliminaCome stai? Ti chiedo scusa se sono un po' sparita...
Sono finalmente riuscita a scrivere la recensione di Borgo Propizio! Non vedo l'ora di leggere gli altri... Grazie per il consiglio!
A presto
Pepina
Ma figurati gli impegni sono tanti, l'importante è non dimenticarsi!
EliminaUh il borgo corro a leggerla 😊