sabato 28 gennaio 2017

Recensione #77 "Venivamo tutte per mare" di Julie Otsuka *Bollati Boringhieri*

Venivamo tutte per mare - Julie Otsuka
Bollati Boringhieri - Anno 2012
Pagine 142 - € 13 - Scheda tecnica
Ci sono quei libri che si acquistano per l'impatto che la copertina ha sull'occhio del lettore, che vi posa lo sguardo attirato da un particolare, da un colore, da una parola nel titolo.
Il mare rispecchia il mio modo di essere e di sentirmi, quel "tutte" che sta nel mezzo è sinonimo di universo femminile che mi piace ritrovare nei libri, il mio sguardo in quell'unico occhio penetrante che si intravede sul bordo della copertina: per questo ho intrapreso la "lettura al buio" di Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka, che si è rivelata molto diversa da ciò che immaginavo.
Sono i primi anni del Novecento, quelli delle spose in fotografia, le piccole adolescenti giapponesi che lasciavano il loro paese per intraprendere un viaggio verso l'ignotosu una nave che solcando l'oceano le ha condotte alla volta di una nuova vita.
Quello intrapreso dalle giapponesine è un viaggio di speranza, fatto di lettere cariche di illusioni, di parole convincenti su di un prosperoso avvenire, di fotografie di giovani belli e forti, immigrati giapponesi in America con lavori rispettabili e belle villette tutte da vivere.
Le giovani vergini affrontano la traversata rileggendo quelle lettere e sognando ad occhi aperti un futuro roseo, si scambiano confidenze e desideri, giocano con l'immaginazione stipate nelle cuccette della stiva combattendo la nausea, guardano quelle immagini di uomini fantasticando sulla "prima volta".
Ma le cose sconosciute si portano dietro una scia d'incertezza, rappresentano la linea di confine in bilico tra la strada vecchia e quella nuova. Una promessa, una chimera.

"Casa era ovunque le messi fossero mature e pronte per il raccolto. Casa era ovunque si trovassero i nostri mariti. Casa era accanto a un uomo che da anni sarchiava le erbacce per il boss."

Tocca fare i conti con uomini dal triplo dei loro anni, con le schiene rotte dal lavoro nei campi, con le notti nelle tende o nei granai all'aperto, con le usanza e la nostalgia di casa.
Partorire in luoghi improbabili, magari sole, allevare la prole in modi impensabili oggi, ma amarli e crescerli forti. 
Tocca fare i conti con la sopravvivenza e la morte.
Venivamo tutte per mare è il ritratto di un'America che si evolve velocemente, in cui accettazione è sinonimo di sacrificio, dove gli immigrati trovano finalmente posto, ma che sullo sfondo del secondo conflitto mondiale il sistema li indica come potenziali nemici costringendoli a lasciare tutto quello per cui hanno lavorato sodo.
Gli americani ignorano i motivi della partenza e sentono fortemente la scomparsa repentina dei giapponesi, forse per abitudine, forse per amicizia, forse perchè "i giapponesi ci sanno fare": gli effetti positivi dell'integrazione cancellati dal sistema, reo di punire una maggioranza a discapito del singolo individuo.
Quello della Otsuka è un romanzo corale dalla strana impostazione per quanto mi riguarda, è la prima lettura che affronto in cui la figura del narratore è una comparsa rappresentata dalla totalità delle voci, infatti il testo è interamente scritto al plurale
E' una lettura rapida e lineare, sconcertante nonostante attinga da fonti storiche conosciute, ma non mi ha del tutto soddisfatta: il romanzo è costituito da periodi intervallati da molte virgole e punti che raccontano come si è evoluta la vita delle immigrate dallo sbarco, all'attacco di Pearl Harbor.
Personalmente mi ha dato l'idea di una lista di fatti elencati in modo talmente metodico da apparire poco sentita, cantilenante, divergendo dal mio reale stato d'animo, togliendo armonia al testo.
Come afferma l'autrice nei ringraziamenti, il libro trae ispirazione nella sua interezza dalle biografie degli immigrati giapponesi, ecco spiegata la scelta di non romanzare, ma di riportare i fatti per ciò che sono, senza infiorettature.
In conclusione questo è un memoriale intenso che va letto con occhi diversi, 
non è una lettura godibile, ma una raccolta di avvenimenti 
che pone in risalto alcune sfumature derivate dall'integrazione e dai conflitti mondiali.

20 commenti:

  1. Che recensione accurata! Complimenti Francesca! Il tema mi sembra interessante e sicuramente deve essere emotivamente provante entrare nei panni di queste donne.
    Molto interessante quanto riporti dello stile dell'autrice. Per noi occidentali è già complesso allrocciarsi al loro stile, figuriamoci quando si tratta di un memoriale così intenso, come lo hai definito tu.
    La cover colpisce e attira... però sai che io sono stata attratta dai capelli e non dall'occhio?

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    1. Grazie Vale...Ma che bello leggerti anche qui sono felicissima di sapere che ne pensi, questo è come un diario dove le opinioni restano per sempre. I capelli, si, ma per me gli occhi sono lo specchio dell'anima, per questo desidero fortemente che le amicizie virtuali si trasformino in rapporti vis a vis, ho bisogno degli occhi per amare totalmente.
      Per quanto riguarda il libro, non è stato facile assimilarlo, è sconcertante la storia di alcuni popoli e ciò che sono state costrette a subire le donne. A prestissimo.

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  2. Cuore, che bella recensione! Mi hai preparato a questa lettura, che intraprenderò sicuramente (il romanzo mi è stato regalato da Baba Desperate bookswife) con occhi e mente diversa, alla luce delle tue parole.
    Un bacio, purtroppo in questi mesi sono stata latitante, perdonami!

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    1. Ciao Tessa, sei sempre la benvenuta, in qualsiasi momento e con i tuoi tempi :-)
      Diciamo che se il romanzo non dovesse piacerti mi sento meno responsabile ;-)
      Passerò a leggere cosa ne pensi. Un abbraccio

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  3. Ciao Cuore! La prima cosa che ho notato è stata proprio la copertina, come hai ben detto nelle prime righe ogni lettore nota un diverso particolare che lo attira verso il romanzo stesso. In un primo momento lo avrei comprato solo per la copertina. Poi ho letto la tua recensione e mi sono innamorata anche del contenuto. Un romanzo che racconta uno spaccato, ahimè, reale e poco conosciuto. Certo lo stile spezzato, simile ad un elenco, non aiuta però prendo nota per il futuro. Buon weekend! :)

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    1. L'argomento è forte e reale, il suo bello è quello. Bacio.

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  4. Ciao Cuore, complimentissimi per la recensione elegante e curata nei minimi particolari.Effettivamente la prima cosa che ho notato di questo libro è proprio la copertina, a volte ci si ferma a quella, altre volte si acquista il libro e si spera che il contenuto sia gradevole quando la sua estetica e questo penso proprio sia il caso dell'opera acquistata da te. Un bacio :)

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    1. Grazie mille! È un libro particolare che comunque merita.

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  5. Avevo sentito parlare parecchio tempo fa di questo libro da una booktuber e anche lei aveva riscontrato gli stessi difetti. La tematica sembra dura e interessante, probabilmente è proprio la scrittura che lo penalizza. Credo che ci sia anche una sorta di seguito, ma non ne sono certa.

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    1. Grazie mi informerò, ma se è scritto con lo stesso stile non credo lo terrò in considerazione :-)

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  6. Ho sempre letto tanti commenti positivi, riguardo questo romanzo! Ma non ho ancora trovato l'occasione di leggerlo. 😊

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    1. È molto particolare, ognuno deve fare le proprie valutazioni indipendentemente dagli altri pareri :-)

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  7. Ciao Cuore, un'amica mi aveva raccontato di quanto fosse spiazzante questo romanzo, soprattutto per la particolarità delle voci narranti. La tua recensione è veramente accurata e grazie ad essa penso che non leggerò il libro, perché hai rafforzato le mie resistenze.
    Diciamo che potrei leggerlo se mi trovassi bloccata senza telefono e senza libro ad attendere un treno molto, molto in ritardo!
    ;-)
    La tematica trattata è interessante, ma la forma è altrettanto importante.
    Lea

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    1. Sono d'accordo con te Lea, la forma è tantissimo, quanto il contenuto.
      Non credo questo libro faccia per le lettrici quasi perfette. A presto.

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  8. Non conoscevo questo libro, ma mi sa che non fa per me, non amo questo tipo di tematiche

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  9. Beh, è da tempo che voglio leggere questo libro e considerata la tua recensione (ed il periodo politico che stanno vivendo in America, in particolare negli Stati Uniti) credo proprio che sia il momento di cominciarlo!

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  10. Ciao Cuore, nelle nostre chiacchierate infinite a telefono ne abbiamo parlato molto e tu mi hai detto che probabilmente non è il mio genere...non lo so, diciamo che in questo periodo non riesco neanche più a trovare il tempo per le letture che desidero, ma voglio complimentarmi con te per le recensioni sempre molto curate e chiare e la voglia che stuzzichi nel leggerle, mi hai incuriosito!

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  11. io faccio davvero fatica ad avvicinarmi a dei libri di questo tipo, ho sempre paura di soffrirne troppo, mi capita in larga parte quando i protagonisti sono bambini. la tua recensione è bellissima come sempre.

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