giovedì 2 febbraio 2017

Recensione #78 "La vita davanti a sè" di Romain Gary *Neri Pozza*

La vita davanti a sè - Romain Gary
Neri Pozza - 1° edizione originale 1975
Pagine 224 - 11 € - Scheda tecnica
Romain Gary e il suo Momò mi avevano impressionata già alla prima lettura, oggi dopo tre anni mi conquistano nuovamente, di un amore nuovo, più maturo, come il più dolce dei frutti.
Le sfumature in più che si colgono meritano il tempo speso per rileggere.

"Per prima cosa vi dire che abitavamo al sesto piano senza ascensore e che per Madame Rosa, con tutti quei chili che si portava addosso e con due gambe sole, questa era una vera e propria ragione di vita quotidiana, con tutte le preoccupazioni e gli affanni. Ce lo ricordava ogni volta che non si lamentava per qualcos'altro, perché era anche ebrea. Neanche la sua salute era un granchè e vi posso dire fin d'ora che una donna come lei avrebbe meritato un ascensore."

Al sesto piano di un palazzo situato nel quartiere parigino di Belleville, c'è l'appartamento di Madame Rosa, un'anziana prostituta ebrea "in pensione" che ha trasformato la sua umile dimora nel rifugio per i figli delle donne che fanno la vita, il lavoro notturno che le impedisce nella maternità.
Il rifugio di Madame Rosa è un porto in cui le creature vanno e vengono, il vissuto, i visi, gli sguardi, le età cambiano continuamente.
Poi ci sono due occhietti furbi, una certezza per Madame Rosa che alla veneranda età di sessantanove anni e sotto il peso dei suoi novantacinque chili ha serie difficoltà ad accudire i bimbi più piccoli e a lasciare l'appartamento per poi risalire i sei piani.

"Dovevo avere, che so, otto, nove o dieci anni e avevo una fifa matta di trovarmi senza nessuno al mondo. Più Madame Rosa faceva fatica a salire i sei piani e più stava seduta dopo, più mi sentivo una nullità."

Momò e Madame Rosa convivono da dieci anni e dividono tutto: la casa, la fame, le preoccupazioni, tante paure e la condizione dell'essere soli al mondo.
Lui le sta accanto con la dolcezza di un figlio vero, la sostiene e assolve i compiti che Madame Rosa non è più in grado di affrontare, la rassicura ogni giorno che non la pianterà di certo in asso, non è il suo genere.
Momò è un bambino, (non è datato, perché nessuno conosce la sua data di nascita), a cui è stata negata l'infanzia, mai un momento per giocare spensierato, se non mentre traveste l'ombrello Arthur da "amico" sperando di addolcire i cuori parigini e procurarsi un boccone.
L'abbandono da parte dei genitori lo ha costretto a maturare in fretta e riempire le sue giornate di riflessioni "da grande": scende i sei piani di corsa, si butta nella vita in cerca di risposte, per capire se è si può vivere senza amore, e mentre sogna ad occhi aperti di essere un uomo di giustizia per non avere più paura di nessuno e sapere sempre cosa fare, si siede nella sala d'attesa del dottor Katz per ricevere un sorriso paterno, immaginando di andare a Nizza, appena diventerà giovane.
Momò sogna di vivere secondo la legge della giungla e di avere una leonessa come mamma che gli lecca la faccia ogni notte e prende le sue difese, e quando prova un pò di felicità desidera morire per non perderla.
Ciò che più ho amato è la devozione di Momò per Madame Rosa, il senso pratico nell'accompagnarla alla fine dei suoi giorni, la dolcezza e le attenzioni nelle cure: quel kimono infilato con fatica e quelle labbra dipinte di rosso perché lui sa quanto sia vanitosa e quanto le manchi la giovinezza e ancora i baci, le mani strette e le lacrime amare.
Potrei riempire pagine intere di parole su ciò che mi ha colpita di questo ragazzetto dalla pelle bruna, ma non basterebbero ad onorare la sua storia, il suo coraggio nell'affrontare i problemi quotidiani, il suo modo di esprimersi alla "io speriamo che me la cavo" che fa sorridere, ma ancor più pensare a quanti bimbi già dalla nascita vengono privati di tutto, dei diritti, dell'amore e delle tappe necessarie per diventare grandi.
Romain Gary ci ha donato un piccolo capolavoro, dal cuore grande come il suo protagonista, un libro come uno scrigno pregno di pensieri da annotare e custodire, una storia che dopo molti anni dalla sua prima pubblicazione si fa spazio tra i romanzi contemporanei guadagnandosi un posto in prima fila, meravigliosamente scritto e interpretato, attuale nelle tematiche: la mescolanza di etnie e i rituali, la necessità di emanciparsi, la prostituzione, il cinema, l'adozione, l'eutanasia, l'omosessualità, la mancanza d'amore e la condizione di abbandono in cui riversano anziani e bambini, e tutte le ingiustizie che sporcano la vita anche oggi.
La vita davanti a sé è un inno all'amore che nasce non da un grembo materno o da un legame di sangue, ma dal semplice atto del donarsi al prossimo in segno di gratitudine, dove non conta chi sei o da dove vieni, ma solo il tuo essere umano, uno scambio equo in cui il sacrificio non è sentito come un peso, ma come un atto dovuto.




17 commenti:

  1. Un libro splendido e una recensione che gli rende davvero merito. Brava!

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    1. Grazie Simo! Sì, più bello ancora dopo la rilettura.

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  2. Grazie Francesca! Bellissima recensione di un bellissimo libro.
    Momò ti entra nel cuore!

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  3. Bellissima recensione per un libro che ti entra nel cuore con tutti i suoi personaggi e la cui rilettura mi ha arricchita ulteriormente!

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    1. È stato bellissimo condividere la lettura con voi e grazie per averla proposta <3

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  4. Ci si affeziona a Momò anche solo leggendo la tua recensione! Deve essere un romanzo davvero bello, sai quante volte l'ho visto in libreria e alla fine non l'ho preso? Penso che con la tua recensione la prossima volta ci farò un pensierino... bravissima, Cuore!

    Ioanna

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  5. Bellissima recensione <3 Non conoscevo questo libro ma il protagonista Momò mi ha catturato.. dolcissimo e allo stesso tempo sembra presentarsi come un esempio da seguire.. curiosa di saperne di più ;)

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  6. Leggendo le tue parole traspare una trama molto interessante. I Neri Pozza per me sono sinonimo di garanzia difficilmente sbagliano di solito li acquisto quando voglio andare sul sicuro! Mi avevi già parlato bene di questo libro e la rilettura non ha cambiato il tuo giudizio... per il momento me lo segno in attesa di smaltire la mia infinità lista librosa! Notte amica

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  7. Credo sia un libro che può darmi molto. Non so perché ma mi attrae soprattutto il personaggio di Madame Rosa.

    un saluto da Lea

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  8. Mi è capitato tra le mani questo libro proprio oggi, in libreria, mi ha incuriosita, la tua recensione mi ha convinta: lo leggerò sicuramente! Un bacio.

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    1. Spero tanto ti piaccia! verrò a leggere il tuo pensiero :-)

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  9. Francesca, mi hai strappato il cuore dal petto! Ogni parola, ogni immagine, ogni citazione si accomoda perfettamente sulla pagina e trova il giusto spazio, il che vuol dire che per chi legge è una festa, perché tutto quello che hai scritto arriva con una facilità straordinaria. Momò e la sua storia mi hanno investita con un alone di emozione e curiosità. E mi ricordano per l'ennesima volta che devo seriamente incominciare a fare una lista di Neri Pozza.

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