martedì 10 maggio 2016

Recensione #52 "Dentro soffia il vento" di Francesca Diotallevi *Neri Pozza Editore*

Titolo: Dentro soffia il vento
Autore: Francesca Diotallevi
Editore: Neri Pozza
Data di pubblicazione: 5 maggio 2016
Pagine: 180
Prezzo: 16€

Sinossi: In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile.
Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino.
Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi.
Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato.
Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.

"Dentro soffia il vento", è il terzo romanzo di Francesca Diotallevi, che per quanto mi riguarda si è meritatamente aggiudicato il premio Neri Pozza Fondazione Pini. 
Ci sono scrittori che con carta e penna ti aprono un mondo intero nella testa, e scrivono opere che si incastrano perfettamente con il tuo modo di essere, arrivano di soppiatto, ti picchiettano sulla spalla sussurrandoti nell'orecchio che hanno scritto una storia, e tu che sei una lettrice curiosa, ti ci butti a capofitto e vieni travolta da una valanga di parole.
Ci sono storie che le parole te le tolgono, lasciandoti senza fiato avvolta da un senso di pienezza e commovente felicità.
Francesca Diotallevi per la terza volta ha saputo farmi innamorare dei suoi pensieri.
Ha scelto un'ambientazione a me congeniale, la montagna, con i suoi sentieri impervi, dove il silenzio è assordante per coloro che non l'hanno mai vissuta e il fruscio del vento tra gli alberi è come una ninna nanna: sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla minuzia di particolari che l'autrice ha saputo riversare sulla carta, come se lei tra quelle montagne ci fosse nata, e dalla sua penna la montagna ha preso vita. 
Ho seguito Francesca nel suo raffinato narrare, e sono giunta a Saint Rhémy, un piccolo borgo che sorge nell'alta valle del Gran San Bernardo, in Val D'Aosta, in prossimità del bosco; una piccola comunità che porta ancora addosso i segni della Grande Guerra, superstizione e diffidenza colmano gli animi degli abitanti che si contano forse su due mani.
Le parole scritte dall'autrice sono l'eco della montagna che riecheggia a tre voci.
La voce di Don Agape, un omone che sulle spalle ricurve porta il peso dell'insicurezza, una scelta, quella di prendere i voti, forse non per vocazione ma per conseguenza diretta di una condizione familiare, un destino già scritto seguito per dovere. 
Lascia Roma e arriva a Saint Rhémy, con il suo baule pieno di libri e la fede che vacilla. 
Il suo compito è quello di sostituire il parroco anziano del borgo, ma ciò che Agape ancora non sa è che solo un uomo prescelto da Dio poteva approdare in questa piccola comunità bisognosa di una guida capace di spezzare i pregiudizi.
Ho amato Agape perchè ha saputo fare dell'insicurezza la sua forza, una scelta di vita all'apparenza sbagliata diventa la ragione che muove la determinazione per contrastare la superficialità,
La voce di Yann, coriaceo e impenetrabile, la sua corazza è il senso di colpa che gli rode dentro, è un corpo deturpato dalla montagna che gli ha impedito di seguire Raphael in guerra, l'amato fratello,  per proteggerlo e riportarlo a casa, dove non ha più fatto ritorno. 
Il dolore per la perdita l'ha reso arido, costringendolo a soffocare un sentimento per la paura di fare un torto, per il timore di non essere corrisposto. 
Yann è un uomo tanto forte, come l'amore che gli scoppia nel petto, quanto fragile per il desiderio inappagato.
L'ho amato proprio per questa fragilità, per l'irrequietezza che tanto spesso ho provato anch'io, per il rispetto e la tenacia che lo portano ad annullarsi. 
Ho sofferto e fatto il tifo per quel cuore chiuso a chiave, nella speranza di vederlo aprirsi e ricominciare a battere.
La voce di Fiamma è quella del silenzio, di una giovane donna avvezza alla solitudine, che vive ai margini della comunità, in quel capanno dal tetto bucato che nella profondità del bosco è additato di giorno come la dimora della strega, e di notte diventa il bagliore nel buio per coloro che alla luce del sole vivono di credenze popolari e alla luce della luna chiedono aiuto a quella figlia del demonio che guarisce con i suoi decotti di erbe.
Fiamma, bianca come una nebbia dai rossi capelli, determinata e caparbia, l'ho venerata, un personaggio avvolto da un alone di mistero accattivante, curiosa e attratta come me da quel popolo zingaro che piega il rame con il fuoco, esile come una frasca ma forte come un tronco. 
Il suo racconto mi ha stregata alternando passato e presente, la sua amicizia fraterna con Raphael nata da bambini, la perdita della madre, l'assenza di un padre sconosciuto che è più vicino di quanto immagini, il suo amore per i libri, il bosco come unica certezza, i rimedi naturali, un fascio di lettere che racchiude la verità e l'amore che il cuore rinnega.
E' una storia affascinate nella sua cupezza, una storia che splende di luce propria perchè dentro c'è l'amore, gli affetti ritrovati, la rinascita, il superamento di infondati pregiudizi, il riscatto agli occhi del prossimo.
Lo stile di Francesca, mai superficiale, tocca l'anima con riflessioni profonde, il suo narrare è un vento che soffia calmo per poi crescere d'intensità fino ad imprigionare il lettore in un vortice di emozioni forti: malinconia, commozione, speranza, felicità, appagamento e soddisfazione nel ritrovare immutata la penna raffinata e ammaliante di un'autrice che stimo incondizionatamente.

Innamorarsi di una storia e poi parlarne non è facile, del resto, come si può spiegare l'amore?
Io ci ho provato, spero di esserci riuscita almeno in parte, adesso tocca a voi dirmi che ne pensate. 
Buona serata lettori e a ritrovarci presto nel mio angoletto
di mondo.

26 commenti:

  1. Finito nel pomeriggio e sono in piena fase nostalgica: l'ho amato! La tua bella recensione mi ha permesso di rimanere ancora un po' accanto a Fiamma, condivido tutto <3 un abbraccio

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    1. Ciao tesoro...se sapessi che fatica...avrei voluto scrivere così tante cose e non veniva nulla, mi ha tolto le parole, il respiro, la forza di allontanarmi da Saint Rhèmy...l'ho follemente amato ♥

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  2. Ciao Cuore,
    io sono finalmente alle prime pagine delle "Stanze buie". Questo lo leggerò appena me lo passa Stefania e penso mi piacerà.
    Recensione molto appassionata!
    Buona notte
    Lea

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    1. Cara Lea grazie. Le stanze buie, come ti invidio...Vittorio è uno di quei personaggi che in me ha lasciato il segno. Ansiosa di sapere cosa ne pensi. Sogni d'oro.

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  3. Più leggo recensioni su questa autrice..più muoio dalla voglia di conoscere i suoi libri! bellissime parole, si sente che ti ha colpita!

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    1. Tessa grazie...come ogni autore e storia pupe piacere oppure no, ma vale la pena provare :-)

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  4. Una bellissima recensione Fra. Bravissima,si sente quanto l'hai amato, si legge la tua passione e traspare il tuo essere. Complimenti! Il libro non è il mio genere, ma quasi quasi mi fai venire voglia di leggerlo.

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    1. Inutile dirti quanto mi faccia piacere averti anche qui, grazie per esserci e per le tue parole <3
      L'ho follemente amato, come i due precedenti

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  5. Bellissima recensione, decisamente di cuore! Mi segno questo titolo allora, non si può non leggere dopo una recensione così!

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    1. Grazie Ely, spero che Francesca ti conquisti come ha fatto con me!

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  6. Non potevo non leggere la tua recensione di questo libro, dato che ho conosciuto per la prima volta questa autrice grazie a te. Sono sicura che saprà ammaliare anche me. Però sono un po' indecisa, non sono ancora sicura con quale dei tre inizierò. Forse "Amedeo je t'aime", ricordo che questa tua recensione mi aveva colpito moltissimo.

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    1. Ciao Rosa e grazie per esserci sempre sempre.
      Amedeo...mi ha straziato il cuore, Le Stanze buie...un capolavoro, Dentro soffia il vento meraviglioso...

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  7. Una recensione molto sentita, brava Cuore e ovviamente voglio leggere questo bel libro!

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    1. Non vedo l'ora di saperti immersa nel bosco di Saint Rhèmy, grazie Nunzia un abbraccio.

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  8. La Diotallevi colpisce ancora e sempre e questa recensione così ben scritta, curata e sentita ne è la dimostrazione. Il silenzio della montagna, l'eco del vento, la casetta col tetto diroccato, Fiamma, sono tutti elementi che richiamano già la mia attenzione ma, come sai, io parto sempre dalle origini, per così dire, quindi voglio conoscere Francesca passo passo e gustarmi questo romanzo più in là sapendo che mi attende qualcosa di unico :)

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    1. Anna, tutti e tre i libri sono meravigliosi, inizia dalle Stanze buie, Vittorio credo proprio che ti conquisterà :-)

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  9. Bellissima recensione Cuore! Non ho ancora letto nulla della Diotallevi, non conosco le capacità narrative di quest' autrice, ma dalle tue parole penso che assolutamente non posso perdermela! Hai ragione questa lettura può piacermi, sarà il mio prossimo acquisto ora non mi resta che aspettare la recensione di Aspettando Bojangles!

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    1. Si ti piacerà Francesca, profonda, minuziosa, delicata.
      Bojangles...mi ha colpita, davvero ♥

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  10. Questo libro è già nei prossimi libri da leggere, ho trovato solo recensioni meravigliose!!

    Cuore, sto leggendo Borgo Propizio. E ti penso!!!

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    1. Ciao Pepina...davvero? Grazie che pensiero carino ♥

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  11. Ciao Cuore ti ho invitato a un carinissimo link party, se ti va di partecipare ti lascio il link:
    http://bookbloggersideeffects.blogspot.it/2016/04/first-linky-party-partecipate-tutti.html

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    1. Grazie Rosita! Prometto che se trovo un attimo passo, ma sai che qui il tempo è un grosso problema :-/

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  12. Hai proprio ragione Cuore, parlare di un libro che ci rimane dentro è qualcosa di estremamente difficile, ma tu, come sempre, non fallisce mai in questo compito e anzi, ti posso assicurare, che dalle tue parole emerge appieno le emozioni e i sentimenti che questa lettura hanno scatenato in te.. e come resistere allora ad una lettura capace di entrare tanto in profondità?! Brava Cuore :)

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