martedì 13 settembre 2016

Parola d'Autore #6 Intervista a Salvatore Basile

Frammenti di un cuore d'inchiostro

Buongiorno Cuor di Lettori, oggi sul blog trovate l'intervista che ho avuto l'onore di rivolgere a Salvatore Basile, regista, sceneggiatore napoletano e gastronomo per passione.
Considerando che ho un debole per i cuori del sud, adoro Napoli e cucinare con un calice di vino vicino, Massimo Troisi e Totò a casa mia sono leggenda, amo la montagna ma il mare è la mia dimensione perfetta, Michele ed Elena, i personaggi ideati da Salvatore e racchiusi tra le pagine di "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" (recensione) edito da Garzanti,  sono scolpiti nel mio cuore, l'intesa tra noi è stata immediata.
Cari lettori, mettetevi comodi e godetevi questo viaggio virtuale nella realtà di Salvatore e preparatevi a ricevere in dono un pezzetto della sua vita e del suo cuore.
1-Sul comodino di Salvatore. Che libro stai leggendo e quali sono le tue impressioni sull'attuale lettura.
Sul mio comodino, attualmente, c'è Carne Trita, di Leonardo Lucarelli. Un romanzo che mi sta piacendo molto, anche perchè scandaglia il mondo delle cucine e dei ristoranti, che mi ha sempre affascinato ed è scritto da un addetto ai lavori, oltre che bravissimo scrittore. Una scrittura brillante, a tratti dura, sempre realistica e con una leggera vena di umorismo, che non fa mai male.

2-Il libro ha un'apertura degna della storia, una meravigliosa citazione di Antoine Saint-Exupéry, che offre una visione positiva dell'esistenza e delle esperienze.
Quanto conta e aiuta l'approccio positivo nella vita e che peso ha nella tua.
Ho avuto un imprinting molto positivo, da bambino. La mia era una famiglia felice, con due genitori che si amavano alla follia e facevano di tutto per dimostrarmi quanto fossi amato. L'ottimismo, quindi, mi si è innescato quasi in maniera naturale. Poi la vita comincia a picchiare duro, arrivano i primi dolori e le prime delusione. Un dolore devastante, alle soglie dei 30 anni, mi ha prima messo al tappeto, ma poi ha fatto sì che ricominciassi a risalire e ad apprezzare ancora di più la vita. Più che di ottimismo, comunque, si tratta della voglia di non rassegnarsi e non arrendersi mai. E andare avanti mettendoci il meglio e la passione. E comunque, posso dire di considerare, ormai, i pessimisti cronici degli immaturi.

3-Michele ed Elena sono personaggi che definirei quasi fiabeschi.
Se chiudi gli occhi, sono solo contorni che prendono vita nella tua mente o riesci a riconoscerli in personalità concrete, reali?
Michele ha avuto quasi da subito i tratti di Massimo Troisi giovane, l'ho immaginato così già dalle prime righe e non mi ha più abbandonato. Il suo carattere, invece, è totalmente immaginario, ma allo stesso tempo ha una derivazione realistica, anche se innescata in una favola, in quanto credo rappresenti chiunque abbia paura di vivere e di esporsi all'imprevisto. Elena, invece, è una contraddizione assoluta: molte cose del suo carattere, anche la sua ferita, mi appartengono, tanto da poter dire che attraverso lei ho trovato il modo di raccontarmi, anche se me ne sono reso conto a romanzo quasi terminato. Esteticamente, invece, non sono mai riuscito a darle un volto preciso. Forse proprio perchè mi rappresenta e figurarmela col mio volto sarebbe... imbarazzante e comico. :-)

4-Michele teme l'abbandono. La sofferenza e la paura lo costringono a condurre una vita nella più totale solitudine, lontano da qualsiasi tipo di affetto, circondato da quegli oggetti inanimati che diventano l'unica certezza. Come affronti le tue paure e che rapporto hai con la solitudine.
La solitudine è una compagna dalla quale non mi distacco mai. Conosco e frequento moltissime persone, ho una famiglia che adoro e amici carissimi, eppure... continuo ad avere la sensazione di essere solo. Ma credo sia una sensazione che appartiene a quasi  tutti, del resto. Senza contare che spesso sento il bisogno fisico di stare da solo. Forse anche per questo amo viaggiare per lavoro: adoro le stanze d'albergo e il senso di straniamento solitario che comportano. Per quanto riguarda le paure... da quando sono padre l'unica mia vera paura è il rischio che le mie figlie possano soffrire o essere infelici. Sarei pronto ad affrontare qualunque rischio per evitare queste eventualità. Per il resto, condivido le paure di tutti: l'ignoto, le malattie, le delusioni, i fallimenti. Ma tutto ciò fa parte della vita e il bello è proprio andare avanti nonostante le incertezze e i timori.

5-Da bambini viviamo giorni ovattati in una sorta di paradiso in terra. 
Da adulti la prospettiva cambia. 
Nella tua dimensione di adulto quanto è rimasto di quel paradiso, quanto lo ricerchi e lo rivuoi.
Devo essere sincero: alla mia età ho la sensazione di regredire, giorno dopo giorno, a una dimensione infantile. Mi ritrovo a scherzare più di quando avevo 20 anni e a fare progetti come se ne avessi 30. Forse è un modo per esorcizzare il tempo che passa... Oltre a ciò, mi ritrovo spesso a pensare alla mia infanzia e all'abbraccio protettivo dei miei genitori. Allo stesso tempo, non tornerei indietro. Avrei molti anni davanti, certo... ma non sarebbe facile riprovare lo smarrimento e l'incertezza di tutta una vita da costruire... Insomma, va bene così.

6-Un' alternarsi di diverse ambientazioni come il mare e la montagna dona veridicità alla narrazione grazie alla cura e alla minuzia di particolari con cui il tuo occhio esperto li descrive. E' stata una scelta limitata alla stesura del romanzo o sono entrambe realtà che ami ricercare nella tua quotidianità?
I paesi citati nel romanzo sono tutti inventati perchè volevo essere libero di immaginarli e descriverli asservendoli alla storia. L'ambientazione, però, ricalca la costa laziale e le montagne abruzzesi, che conosco molto bene. Volevo, semplicemente, avere la possibilità di raccontare paesaggi sempre più impervi mano a mano che la storia andava avanti. Come se le montagne, la neve, il gelo, sottolineassero le difficoltà di Michele. Per quanto riguarda la vita reale, credo di essere un osservatore compulsivo, anche se sono molto distratto e spesso mi sfuggono particolari importanti.

7-In alcuni momenti salienti del romanzo il cibo acquista particolare importanza. 
Il songino con pere, grana e noci, che tra l'altro ha riscosso un enorme successo tra i miei invitati, è una prelibatezza dal sapore raffinato nonostante la sua semplicità.
Si intuisce che per te la cucina  ha una certa rilevanza. Quali sono i benefici, le occasioni che preferisci e lo stato d'animo con cui affronti il cibo, il cucinare, il degustare.
Sono felicissimo che la "mia" insalata ti abbia fatto fare una bella figura. Cucinare, per me, è una passione. Ho imparato sin da piccolo, osservando le mie nonne in cucina. Poi la mia nonna materna ha iniziato a insegnarmi i primi rudimenti. Risultato: a 7 anni riuscivo già a cucinare un buon sugo al pomodoro e una decente crema pasticcera. Poi ho coltivato la passione, tanto da pagarmi le prime vacanze da ragazzo cucinando negli stabilimenti balneari. Ora cucinare mi rilassa. Dopo una giornata di lavoro, mettersi ai fornelli con un buon bicchiere di vino e una musica di sottofondo mi piace moltissimo. Accostare i sapori, anche e soprattutto quelli che appaiono in contrasto è un po' come dipingere e immaginare il risultato dei colori mescolati tra loro.

8-Quali sono i tuoi colori.
Il rosso (passione), il verde (speranza) e il blu, che rappresenta il fondo del mare e l'inconscio.

9-Da sceneggiatore e regista, questo libro cosa rappresenta:
   un consiglio
   un desiderio
   un'ambizione
   una sfida
   un'urgenza
   o...
Direi... un'urgenza, una sfida, un sogno realizzato, un regalo della vita.

10-Il gioco dei se fosse. Pensa al tuo libro e dagli le sembianze di:
Un colore - ancora rosso, verde e blu, per gli stessi motivi spiegati al punto 8
Una fotografia -  una foto di un vecchio treno che attraversa una vallata innevata, col fumo che sale dalla locomotiva
Una pietanza - una parmigiana di melanzane al cioccolato, tipico piatto della tradizione popolare napoletana, ormai dimenticato. Anzi... smarrito. :-)

Salvatore, che ringrazio per l'infinita disponibilità e pazienza, è una persona umile che non ha paura di mostrarsi per ciò che è, un uomo dall'animo buono capace di abbracci virtuali che appagano e premiano gli sforzi di una lettrice/blogger che gioca a fare la giornalista, il sogno che per stupidità è rimasto nel cassetto e che qui un pò si realizza.
Ho gustato le sue risposte come la parmigiana di melanzane al cioccolato...basterebbe la ricetta per far rivivere la tradizione smarrita!
Grazie all'autore e ai lettori, 
a chi esprimerà il suo pensiero 
e a chi passando di qui resterà in silenzio.
A presto





11 commenti:

  1. Wow.
    Ecco, questa è la prima cosa che mi sono detta, appena ho finito di leggere questa intervista che mi rubato un pezzetto di cuore.
    Nelle parole di Salvatore Basile c'è qualcosa che, con questa sua sincerità, schiettezza, con un'ironia dolce anche, lascia disarmati. Tocca il cuore.
    Il libro non l'ho ancora letto, ma, se già questa intervista è stata più che sufficiente per farmi commuovere, immagino cosa sarà trovarmi tra le pagine del romanzo.
    Grazie di questo piccola sorpresa mattutina, Francesca. Tu, che con le tue parole sempre scelte e accurate, ma profondamente sentite, sai come regalarci un piacevole inizio di giornata.

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  2. Cuore che splendida intervista! Piena di sfumature ed emozioni, solo tu avresti mai potuto formulare domande che talmente profonde che toccano così profondamente ma anche piene dell'ìimpalpabilità dei sentimenti. Che altro dire? Intervista assolutamente UNICA!

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  3. Mi capita spesso di leggere interviste agli autori e devo dire che in genere tendo a dividerle in due categorie. Quelle che, per svariati motivi (tipologia di domande, personalità dell'autore...) rimangono in superficie, e quelle - rare - in cui a parlare ai lettori sono i sentimenti, la pancia, il cuore. Questa appartiene senza ombra di dubbio al secondo schieramento. Grazie a te per averci regalato la possibilità di leggerla, e a Salvatore per aver donato un pezzetto di sé. Giusto oggi ho pubblicato la mia recensione su questo bellissimo libro. Un abbraccio grande! <3

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  4. Splendida intervista Cuore :) Le tue domande sono state davvero ricercate e profonde e le risposte dell'autore.. WOW! L'hai descritto perfettamente, un'animo buono.. e soprattutto uno di noi, mi sono riconosciuta in tantissime risposte che ha dato. La seconda e la quarta mi hanno toccata particolarmente <3 Complimenti ad entrambi :*

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  5. Bella bella bella.
    Le domande non sono affatto scontate e dalle risposte di Salvatore viene fuori una grande spontaneità. Ma adesso mi è rimasta la curiosità per la parmigiana di melanzane al cioccolato, non l'avevo mai sentita prima!

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  6. ........... e poi ancora bella, emozionante da far vibrare le corde dell'anima anche a chi l'anima la tiene nascosta. Bravissima Cuore,quanta emozione nelle vostre parole, accoppiata vincente e avvincente. Bella intervista, quasi intima, se le domande e risposte non fossero pubbliche. lo so, i tuoi sogni sono desideri ......... di felicità che si avvereranno tutti. Corri dietro ai sogni, alle fantasie, alla tua voglia di voltare ......... le pagine della vita! t.v.b. ragazza la tua Susetta

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  7. Ciao Cuore! Ho letto con interesse l'intervista ad un autore che conoscerò molto presto leggendo proprio "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito". Devo confessare di aver quasi trovato un sentiero tracciato che mi apre verso quello che è il suo mondo raccontato. Tornerò a rileggere l'intervista dopo averlo conosciuto attraverso le sue parole, mi sembrerà, ne sono sicura, di trovare molto altro :)

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  8. Complimenti!
    Una bella intervista nella quale ho ritrovato le atmosfere di un libro che ho amato e "rileggerlo" con gli occhi del suo autore me l'ha fatto apprezzare ancora di più.
    Una persona di grande sensibilità che traspare da ogni sua parola, scritta e detta.
    Grazie ad entrambi, Stefi

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  9. ohmammamiabella che intervista stupenda!!! mi è piaciuta da matti, leggere i pensieri dell'autore dopo aver tanto apprezzato il libro è davvero un'emozione unica, grazie Cuore!!!!

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  10. Mi unisco ai complimenti di Stefania. Davvero una bella intervista. Il libro mi è piaciuto molto e ora posso apprezzarlo ancora di più. Molto interessanti i pensieri dell'autore.
    Un saluto da Lea

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  11. Un grande autore e l'intervista è assolutamente splendida!

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