lunedì 23 gennaio 2017

Recensione #76 "Una cosa che volevo dirti da un pò" di Alice Munro *Einaudi*

Una cosa che volevo dirti da un pò - Alice Munro
Einaudi - Anno 2016
Pagine 280 - € 19.50 - Scheda tecnica

I racconti li ho assaporati per la prima volta ad un corso di scrittura creativa e con l'aiuto di un docente preparato e divoratore di storie brevi, ho capito quanto sia difficile leggere, analizzare e assimilare questo genere.
Cimentarsi con una raccolta di racconti non è cosa facile perché, tanto l'autore deve ambire alla perfezione stilistica e cercare di accattivare il lettore in poche pagine, quanto quest'ultimo ha l'obbligo di riservare alle storie un occhio più attento, deve imparare a leggere tra le righe per raggiungere il livello di empatia che sente in un romanzo di trecento pagine.
Per il mio approccio ai racconti sono andata a colpo sicuro, ho scelto il Nobel 2013, Alice Munro, e questo ha comportato destrezza da parte sua e una gran fatica da parte mia.
A ridosso della Seconda Guerra Mondiale e attraverso diverse provincie canadesi, il fulcro di questo volume sono le relazioni umane, con grande cura per la figura della donna che predomina: l'autrice attira l'attenzione sui rapporti tra madri e figlie, tra zie e nipoti, tra sorelle, ma anche tra amanti e amici.
Sono legami forti e intensi che dal passato hanno portato nel presente un bagaglio di livore, gelosia, tradimento e perdita.
Alcune storie le ho amate, sedotta da passaggi che non mi stanco ancora di rileggere, così applicabili alla vita da cancellare la vicenda narrata e farmi sentire la protagonista; nello stesso tempo un senso di incompiutezza pervade la scena a causa dell'epilogo repentino, non che il testo manchi di particolari, semplicemente io sono abituata ad avere tempi molto più lunghi per assimilare il senso e staccarmi dai personaggi, essendo una lettrice di romanzi.
Altre storie le ho lette senza quel trasporto che sempre mi accompagna, con la testa ancora al racconto precedente e con l'amaro in bocca per il taglio netto.
Non mi arrendo, questo sarà uno di quei libri che terrò spesso tra le mani, rileggendo quei passaggi meravigliosi e quei racconti che sono scivolati via senza lasciare traccia dentro me, so che hanno qualcosa da dare e voglio trovarlo, sono certa del fatto che il genere necessiti la dimestichezza di uno sguardo preparato e ben predisposto, solo così può dare tanto.
Con grande padronanza di linguaggio, Alice Munro risulta asciutta nello stile, ma il testo è arricchitao dall'eleganza nell'esposizione di concetti importanti, in poche pagine riesce a mettere chiaramente a confronto giovinezza, età adulta e vecchiaia, in una sorta di confidenze che i protagonisti e comprimari lasciano al lettore da custodire, confidenze fatte di attese quotidiane, di ricordi e di un passato che entra con prepotenza nel presente, colmando la povertà di pagine con descrizioni particolareggiate che restituiscono immagini vere e bellissime di ambienti e personaggi.
Mi scuso se non ho aggiunto riferimenti più precisi sulle storie, ma credo che diventerebbero un groviglio di informazioni prive di forza, meglio assaporarle nel libro dove mantengono la loro perfezione.
Consiglio questa autrice a chi ama i racconti e a chi vuole imparare ad amarli, a chi desidera arricchirsi e vivacizzarsi con nuove sfumature e leggere il mondo racchiuso in uno spazio ristretto narrato da una penna versatile, vera e delicata.

17 commenti:

  1. Faccio parte di chi i racconti non li apprezza, Francesca, ma vorrei imparare, sì. E seguirò il tuo consiglio: userò la Munro come maestra.
    Il volume, tra l'altro, è nella biblioteca della mia città. Non ho scuse.
    Recensione impeccabile, al solito. :)

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    1. Già immagino quei racconti che tanto ho amato meravigliosamente plasmati dalla tua penna...Ops tastiera! Grazie Michele :-)

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  2. Ciao Cuore :) Io non ho mai letto racconti, non so se mai lo farò.. magari se decido di affrontarli, prima o poi, potrei partire proprio da questi! Da quanto ho capito la base c'è tutta.. come dici tu, magari è la predisposizione verso il genere che deve essere più forte ;) Un bacio :*

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    1. Ciao Fede! Fallo solo quando ti senti serena, i racconti necessitano mente lucida.

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  3. Io apprezzo i racconti, che uso quando non so decidermi o non ho stimoli per le nuove letture. Inoltre sto frequentando il secondo corso di scrittura creativa e, come te, ne ho compreso valore e difficoltà.
    Un abbraccio, Stefi

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    1. Ciao Stefy, che bello immagino il corso sia molto simile a quello affrontato da me! Ho deciso di leggere i racconti della Munro proprio perché non sapevo cosa iniziare e devo dire che non credo smetterò più :-)

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  4. Io i racconti li apprezzo, anche se non nell'eccesso. E penso infatti, a questo proposito, che un romanzo come quello della Munro sia un'esperienza straordinaria! Prima o poi vorrei conoscerla anch'io 😉😊

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    1. Gresi, lei è divina nell'esposizione, un viaggio interiore...

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  5. Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e devo dire che è meraviglioso! Per quanto riguarda le raccolte di racconti devo dire che forse non li ho mai apprezzati abbastanza, ma con alcune eccezioni ad esempio Gli amori difficili di Calvino è uno dei miei libri preferiti. Comunque inizio a seguirti e mi inserisco tra i lettori fissi, spero tu venga a dare uno sguardo anche al mio blog. A presto!

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    1. Ciao che piacere averti qui! Grazie sono anch'io passata da te, a presto :-)

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  6. Ciao Cuore,
    in passato (venti anni fa!) ho letto molte raccolte di racconti e la mia preferita era Katherine Mansfield. Poi ero fissata con il minimalismo e il post minimalismo e quindi ho letto anche autori come Raymond Carver e Joan Didion. Di Carver ricordo ancora un racconto che parlava di un uomo che era convinto di avere le orecchie intasate dal cerume (ehm). Ovviamente avevo capito che il punto non era il non sentire, ma la sua situazione di incomunicabilità. Grande racconto, ma di una tristezza unica. Poi ricordo racconti bellissimi di Calvino. Con i racconti è così: ti svelano delle realtà e poi finiscono troppo presto.
    Scusa la prolissità, ci voleva molto meno a dire semplicemente che i racconti della Munro invece non li ho letti. Il problema è che forse ora ho la consapevolezza che i racconti non mi appagano quanto i romanzi.
    Quindi sai che facciamo? Mi dici sottovoce i titoli dei racconti che ti hanno colpita e io, di contabbando, vado a leggermeli in libreria o in biblioteca.
    Bellissima recensione: so quanto sia difficile venire a patto con le parole, ma tu ci sei riuscita molto bene. Ora senza rileggere pubblico e ti auguro buonanotte perché se inizio a correggere diecimila volte anche i commenti sono alla frutta ;-)
    Lea

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    1. Lea, sei un fondo da cui attingere senza sosta :-)
      Grazie per esserci e lasciare un po' di te anche qui!!! Segno i tre autori stranieri che hai citato e dopo torno a scrivere le pagine dei racconti ;-)

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    2. Cara Cuore,
      della Didion non ricordo nulla e non potrei proprio consigliarla! Carver invece sì ed è oramai considerato un classico (che non rileggerò), ma alla fin fine solo la Mansfield mi è rimasta nel cuore e nei ricordi.
      Quando avevo 20 anni segnavo tutti i libri che leggevo su un quadernetto: quanto mi piacerebbe ritrovarlo.
      Aspetto i titoli ;-)
      Lea

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    3. Ricevuto!!! Mansfield segnata e depennati gli altri ;-)
      Io li segno ancora sai? Comunque il blog è come un diario dei ricordi in definitiva..
      Titoli: 1- Una cosa che volevo dirti da un po'(che da il titolo alla raccolta)
      2- Camminare sull'acqua
      3- Perdono in famiglia (c'è un passaggio che piango ancora adesso p111 112
      4- Dimmi se si o no
      5-La dama spagnola
      Gli altri assolutamente da rileggere uno al giorno.
      A presto Lea!

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  7. Della Munro ho letto qualche anno fa "Nemico, amico, amante" e ricordo bene lo stile dell'autrice, esattamente come lo descrivi. Non ho letto altro di suo ma dovrei riprovarci, prima o poi.
    Bella recensione.
    A presto!

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    1. Uh quello desidero da morire leggerlo!!! Ciao Ceci e grazie. Lo stile della Munro è inconfondibile credo, so che ha scritto un solo romanzo, ma non so se è stato tradotto. Un abbraccio.

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