lunedì 26 ottobre 2015

Le mie recensioni #23 “Il mistero di Oliver Ryan” di Liz Nugent edito da Neri Pozza

Buon lunedì lettori…su non fate quelle facce…lo so lo so oggi è dura, è lunedì: di nuovo la sveglia, un’altra settimana da affrontare e il nuovo orario, ma cerchiamo di trovare qualcosa di buono e vediamo questo inizio settimana come un nuovo giorno per leggere! E io prima di scappare al lavoro, torno con una recensione, buona lettura.

5682255_297706Titolo: Il mistero di Oliver Ryan / Autore: Liz Nugent / Editore: Neri Pozza

In libreria: settembre 2014 / Pagine: 224 / Prezzo: 17€

Sinossi: Oliver Ryan è un uomo sicuro di sé. Unisce, come dice Michael, suo amico sin dai tempi dell’università, «un’avvenenza poetica» a modi compiti e riservati. Una combinazione irresistibile per le numerose fanciulle da lui sedotte in gioventù, quando se ne andava in giro come un divo del cinema coi suoi completi di lino e gli occhi scuri da bel tenebroso. Una combinazione irresistibile anche per tv e media dublinesi, che fanno a gara per averlo nei talk show e sulle pagine delle riviste patinate. Oliver Ryan è, infatti, uno scrittore famoso, uno dei più noti autori irlandesi di libri per bambini. Come sovente accade agli uomini di successo, ha una compagna dolce e carina: Alice, che illustra magnificamente le sue opere, ma rifugge le luci della ribalta ed è così schiva che non vuole nemmeno rivelare che l’illustratrice dei volumi di Vincent Dax – il nom de plume di Oliver – è sua moglie. Una sera di novembre del 2011, dopo una cenetta deliziosa a base di tajine di agnello, roulade con i lamponi e Sancerre, accade l’irreparabile. Nella casa della coppia, situata nell’elegante Pembroke Avenue, Oliver picchia così selvaggiamente Alice da ridurla in coma… un corpo inerte disteso per terra, la testa e il tronco curvi come un punto interrogativo. La notizia fa subito il giro di tv e giornali. Com’è possibile che il carnefice dell’illustratrice sia proprio Vincent Dax? Lo scrittore venerato da un ampio pubblico per i suoi modi cortesi e per l’irresistibile fascino della sua persona? Possibile che sotto la maschera di marito esemplare e di celebre star della letteratura si celi in realtà uno psicopatico violento? Chi è davvero Oliver Ryan? A queste e ad altre domande è chiamata a rispondere la cerchia degli amici più intimi e dei conoscenti della coppia: Michael, l’amico gay di gioventù; Moya, la logorroica e truccatissima attrice vicina di casa; Barney, l’ex fidanzato di Alice, «un perdente – secondo Oliver – salito sul ring con un avversario molto più pesante di lui»; e molti altri. Come in uno spietato interrogatorio, sotto gli occhi del lettore si dipanano i dettagli di una vita soltanto in apparenza esemplare. A chiarire, tuttavia, il mistero di Oliver Ryan sarà soprattutto lui, lo scrittore, in una raggelante ricostruzione della propria esistenza. E soltanto alla fine, con un colpo di scena magistrale, il lettore verrà a capo della sua vera natura. Con una scrittura potente, capace di costruire un personaggio memorabile nella sua disarmante amoralità, e di intrecciare una trama così verosimile da sembrare ispirata a un autentico caso di cronaca, Liz Nugent si segnala come il nuovo grande talento della scena letteraria noir.

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Il pensiero di Cuore

Adoro il genere noir, e trovo che la sua forza stia nello stile che gli autori utilizzano: non si dilungano troppo nella narrazione, ma arrivano dritti al punto senza fronzoli, senza perdersi in descrizioni superflue, creano un’atmosfera misteriosa, degna del miglior thriller, dove la suspense trova dimora dall’incipit all’epilogo, tenendo il lettore legato ad un filo sottilissimo, ma resistente, e non gli permettono di sciogliere il nodo fino all’ultima battuta, che rivela le sorti sconvolgenti dei personaggi.

Questo è ciò che Liz Nugent ha saputo fare, dando vita ad un personaggio incredibilmente calcolatore, un uomo dalla mente fredda e crudele, tanto da farmi rabbrividire.

Oliver Ryan è un uomo che non riesce ad essere fedele a nessuno, se non a sè stesso. La sua è stata un’infanzia tristissima, cresciuto in un orfanotrofio senza mai aver conosciuto la madre, ripudiato dal padre, spettatore involontario della nuova vita che lui si costruisce, solo da sempre.

Oggi è uno scrittore ricco e famoso di libri per bambini e più e più volte mi sono domandata come un uomo così amorale potesse riuscire nell’arduo compito di far gioire un bambino…poi capitolo dopo capitolo, le tessere del puzzle incastrandosi hanno cominciato a mostrarmi l’immagine chiara di ciò che è successo, e devo dire che l’autrice è riuscita nel suo intento, mi ha lasciata a bocca aperta.

Una sera all’apparenza tranquilla, sulla tavola manicaretti deliziosi preparati per cena, Oliver e sua moglie Alice consumano in silenzio il loro pasto. Un attimo dopo qualcosa va storto, una parola di troppo, una verità celata da un tempo incalcolabile, lui la colpisce, forte, e lei resta distesa sul pavimento della cucina, priva di sensi.

Il libro è suddiviso in capitoli, ognuno dedicato ad un personaggio che narra gli avvenimenti dal suo punto di vista, ottima idea dell’autrice che in questo modo ha creato un forte legame tra il lettore e tutte le figure presenti nel romanzo, rendendole reali ed è come camminare a piedi nudi sui carboni ardenti scoprire tutti i particolari della vita di Oliver e di coloro che hanno avuto la sfortuna di averlo accanto.

Gli studi  e i mille lavori per poterli pagare, la tragica storia d’amore con Laura e l’estate passata a lavorare in un vigneto francese dove Oliver lascia un segno indelebile, e poi Alice, moglie e illustratrice dei suoi libri, non c’è che dire, questa è una storia che non si può non leggere tutta d’un fiato.

Complimenti a quest’autrice, per lo stile deciso e forte, la trama ben congeniata e i personaggi convincenti, ma anche perché ad un certo punto fa credere al lettore di aver svelato ogni cosa, ma maliziosamente ha conservato un’ultima cartuccia e nel finale, sbalordisce ancora.

                                      voti4…e mezzo

                                                   Cuore Gioioso

fiori-di-castagno rendimi giustiziaDillo con un fiore: abbino a questo bel noir il fiore di castagno, che significa “rendimi giustizia”, desiderio che il lettore sente fortemente durante tutta la lettura, nei confronti dei personaggi che sfortunatamente si imbattono in Oliver Ryan.

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. “ -Albert Einstein-

E’ tutto lettori, conoscete questo libro? E che ne pensate del genere noir, avete qualche titolo da consigliarmi? Alla prossima e mi raccomando, leggete tanto!

                                                                                           firma francy

10 commenti:

  1. La Neri Pozza non sbaglia mai. In lista! ;)

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  2. anche a me piace il noir e questo dev'essere interessante! me lo segno ;=)

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  3. mi incuriosisce molto!!! non ho letto molti noir, ma questo mi affascina :) grazie!!

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    1. Il genere noir o si ama o si odia, diciamo che è la giusta via di mezzo tra un romanzo e un thriller e tu che leggi un po' di tutto sono certa che apprezzeresti :-)

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    1. Ciao cara, sarà un ottima new entry nella tua libreria!

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  5. Sembra interessante, me lo segno anche se non sarà sicuramente tra i prossimi acquisti.

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    1. Ciao! Noi lettori abbiamo liste infinite, fortunatamente i libri non hanno scadenza!

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