giovedì 14 gennaio 2016

Le mie recensioni #36 "Seconda chance a New York" di Monica Talea edito da 13Lab

Eccomi qua lettori, un pò affaticata devo dire, del resto è giovedì e la settimana si fa sentire, quindi bando alle ciance che mi aspetta una lettura intrigante.
Torno con la recensione del libro scritto da Monica Talea, alla sua seconda fatica e colgo l'occasione per ringraziare l'autrice per avermi inviato una copia digitale del romanzo, in cambio di una recensione onesta.

Titolo: Seconda chance a New York /  Autore: Monica Talea / CE: 13Lab / Prezzo: 12€

Sinossi:
In occasione della sua prima mostra, Jenny, pittrice emergente, incontra a Dublino Peter Anderson, un critico d'arte che le propone di trasferirsi a New York per lanciare ad alti livelli la sua carriera. Qui la sua strada si incrocia, per caso, con quella di Anthony, il padre mai conosciuto con cui la madre Linda ha avuto una relazione troncata bruscamente. Antropologo, impegnato per alcuni giorni nella metropoli in un convegno internazionale, visita, per caso, la galleria con i dipinti di Jenny: due quadri raffiguranti le Cliffs of Moher, spettacolari scogliere irlandesi,risvegliano in lui ricordi mai cancellati della storia d'amore con Linda.
Un romanzo sull'imprevedibilità del destino che porta spesso molti di noi ad avere una seconda chance da non sprecare.

                               
                                                          Il pensiero di Cuore
Avevo alte aspettative riguardo a questo romanzo, perchè concedere una seconda possibilità a qualcuno è sintomo di grande maturità, se poi questo accade nella Grande Mela con le sue mille sfaccettature, il connubio è perfetto.
Sin dalle prime pagine ho intuito che il materiale a disposizione era buono, ma purtroppo a mio parere non è stato sfruttato a pieno.
Linda e Anthony si sono incontrati molti anni fa, quando lei era ancora una studentessa e lui un antropologo in carriera, si innamorano e vivono la loro storia serenamente ma dopo qualche mese lui scompare lasciando una lettera, scrive che non tornerà, ma senza condividere il motivo con la compagna.
Linda scopre di essere incinta, è distrutta dall'abbandono del suo grande amore, ma decide comunque di mettere al mondo la sua bambina, Jenny.
Gli anni passano, Linda decide di stare sola, la delusione è troppo grande per essere dimenticata, si dedica interamente al suo lavoro di insegnante  e a Jenny, che cresce senza padre, senza saperne nulla e serenamente diventa una pittrice.
Durante un'esposizione dei suoi quadri a Dublino, il critico d'arte e organizzatore di mostre Peter Anderson, offre a Jenny l'occasione di lavorare per lui a New York, ovviamente accetta, si trasferisce e per lei inizia una nuova vita.
Alla sua prima esposizione newyorkese un uomo che non passa inosservato, si sofferma con sguardo sognante davanti ad un quadro che rappresenta le Le Cliffs of Moher, le scogliere irlandesi tanto amate da Jenny.
L'uomo esce di scena lasciando il suo pensiero sul libro dei commenti e dimenticando sbadatamente una cartelletta...e istintivamente Jenny desidera rintracciarlo. Quale verità si cela dietro l'identità dell'uomo misterioso?
Dunque, lo stile di Monica è semplice, ma troppo schematico e scarno, a mio parere una trama del genere avrebbe potuto e dovuto svilupparsi almeno nel doppio delle pagine, manca di sentimenti, le situazioni sono narrate in maniera molto distaccata, e persino alcuni momenti che avrebbero dovuto toccare corde profonde, sono risultati sterili.
I personaggi sono descritti poco dal punto di vista caratteriale e del vissuto, e questo è sempre fondamentale per permettere al lettore di insinuarsi tra le pagine e instaurare un legame che resterà per sempre: Jenny, Linda, Anthony e  Peter, a me sono risultati anonimi e se non c'è affezione, è molto difficile amare una lettura.
I dialoghi sono piatti e troppo sbrigativi, spesso arrivare al dunque con troppa decisione toglie quel pizzico di effetto sorpresa che ci vuole sempre.
Nell'epilogo devo dire che Monica ha saputo dare un tocco di originalità che non mi aspettavo, peccato che si sia risolto in poche frasi. Durante tutta la lettura il mio pensiero costante è stato: perchè tutto così in fretta? 
Con mio grande dispiacere non posso dare un parere pienamente positivo ad un romanzo dal grande potenziale, che meriterebbe anche lui una seconda possibilità, con una riscrittura magari, che lo renda completo di tutti quegli elementi che fanno di un libro una piacevole lettura. 
                                                
                                                    Cuore Insoddisfatto

L'autrice
Nata a Viareggio nel 1976, Monica Cucurnia, (Talea è il cognome d'arte), è laureata in Lettere Classiche Indirizzo Archeologico all'Università degli Studi di Pisa.
Giornalista professionista ha collaborato con quotidiani ed emittenti televisive private locali, occupandosi anche di comunicazione Istituzionale.
Nel 2014 ha pubblicato "La borsa rossa",.
Seconda chance a New York è il suo seconda romanzo.

                              
Eccoci alla fine, lettori, sogni d'oro a che sta già dormendo e buona lettura a chi come me finalmente legge, a presto.
                                                                                             










2 commenti:

  1. Ciao Cuore, mi piace molto come sei riuscita a argomentare con delicatezza e chiarezza ciò che non hai apprezzato di questo romanzo e le potenzialità che andrebbero sviluppate maggiormente. Io non penso che lo leggerò perché non mi attira come genere, ma ti volevo comunque lasciare un commento! Brava =)

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    1. Grazie davvero, per l'apprezzamento e la solidarietà :-)

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