martedì 8 marzo 2016

Parola D'Autore #3 "Federico Inverni si racconta"

Frammenti di un cuore d'inchiostro.
Rubrica ideata da me.

Buona sera miei Cuor di Lettori e in questo caso anche di Federico Inverni, che ho il piacere immenso di ospitare qui nel mio angolino nella rubrica dedicata agli autori.
Chi è Federico Inverni? E' colui che con il suo thriller psicologico d'esordio ha stregato la sottoscritta, e non solo.
Infatti, "Il prigioniero della notte", sta ottenendo tanti consensi come merita, ed io sono entusiasta di esserne una portavoce.
L'autore, dallo stile "calamita", trascina il lettore nella notte rendendolo prigioniero e complice di Lucas e Anna, detective e profiler che ho amato, tessendo abilmente una storia fatta di tanti piccoli tasselli che sembrano indipendenti uno dall'altro, ed è qui che sta la bravura di Federico, nello stupire il lettore incastrando quei tasselli.
Ringrazio la Casa Editrice Corbaccio per avermi dato la possibilità della lettura in anteprima, qui la mia recensione, ma anche di intervistare l'autore, rigorosamente con un filtro, essendo la sua identità celata.


PER ROMPERE IL GHIACCIO

1-Sul comodino di Federico
Cosa stai leggendo e quali sono le tue impressioni sull'attuale lettura.


Con un po' di ritardo, sto recuperando gli ultimi Stephen King. Mr Mercedes è un capolavoro, sto leggendo il seguito e mi sta piacendo molto. Sto terminando un paio di biografie musicali di artisti che mi sono sempre piaciuti. E sto leggendo alcune tesi cliniche di psichiatria e dei testi di psichiatria forense americani.





2-Presumo che Federico prima di essere uno scrittore sia stato ed è un lettore.
Quale libro, autore o modello ti ha guidato nella decisione di scrivere.

Tantissimi! Non saprei indicarne uno solo, quindi direi tutta la letteratura gialla e thriller che ho incrociato nella mia vita di lettore, da Ellery Queen e Agatha Christie a Thomas Harris, da Hitchcock a Fincher, da Conan Doyle a Wulf Dorn... Ma a mettermi voglia di scrivere credo sia stata la vecchia Olivetti di mia madre e il modo in cui lei, che aveva studiato dattilografia, volteggiava con le dita sui tasti di quella macchina da scrivere come fosse una danzatrice classica. Mi sembrava il gesto più armonico e poetico del mondo, e a differenza del suonare uno strumento era un gesto che lasciava tracce di sé, tracce scritte in inchiostro su carta. Era una magia e dovevo assolutamente imparare a farla.

3-Tre aggettivi per il tuo libro.

Quelli che un padre riserverebbe al figlio amatissimo e un po' scavezzacollo: tremebondo, ribelle, irrinunciabile.

SI FA SUL SERIO

4-La scelta dell'identità celata ha un fondamento preciso o rappresenta un modo di incuriosire, un atteggiamento originale di porsi nei confronti dei lettori?

Nessuna strategia, è che proprio non posso rivelarlo per ragioni personali. Ma in fondo sono anche convinto che un romanzo possa incontrare i suoi lettori anche senza l'ancoraggio dell'autore...

5-L'anonimato ti costringe ad una sorta di reclusione virtuale, erige un muro tra te e i social, quindi pone le distanze tra te e i tuoi lettori.
Non credi che questa sia una scelta che ti limita nel relazionarti con i lettori togliendo visibilità al tuo libro?

Può essere, ma non essendoci un'alternativa praticabile ho deciso di non preoccuparmene. In ogni caso, cerco di essere presente sui social, con le modalità che mi sono possibili... La distanza che non deve esserci è quella tra il libro e i lettori, la mia principale preoccupazione è far sì che quella distanza venga colmata al meglio possibile.

6-Dove e come è nato il tuo libro, a chi o cosa ti sei ispirato.

Nasce dall'ossessione per il tema della memoria, per come la memoria condiziona e informa la nostra vita. Ho letto molto, in proposito, concentrandomi sulle patologie psichiche che si legano a disfunzioni mnestiche, sia come sintomi sia come cause... E da quest'ossessione è nato il personaggio di Lucas.

7-I protagonisti di questo genere letterario nascondono spesso con un vissuto di sofferenza e scheletri nell'armadio.
Esiste una ragione precisa che pilota gli autori verso questa scelta?

Non posso parlare per gli altri autori di thriller, naturalmente :-) Ma immagino sia dovuto al fatto che un personaggio privo di conflitti interiori e scevro di segreti non sarebbe interessante, non conterrebbe la dinamica originaria secondo me necessaria per avviare una storia che non sia manichea e statica nella definizione di bene/male, giusto/sbagliato.

8-Il vissuto dei personaggi influisce sulla narrazione, sugli elementi che danno vita alla trama, sulla cura dei particolari.
Il vissuto dell'autore invece, come agisce sulla stesura del libro?

Penso che influisca sempre, ma a differenti livelli. A volte è la scelta di un certo giro di frase, la predilezione per alcune costruzioni sintattiche e l'avversione per altre. Altre volte è fondamentale un'esperienza specifica perché possa essere trasfigurata e mutata nella finzione. Tenendo però a mente che è e deve essere finzione, fatta cioè per intrattenere e divertire, non per una necessità di esternazione autobiografica -- cosa in sé dignitosissima ma che ha altro spazio e destinazione rispetto alla narrazione escapista, qual è quella di un thriller.

9-L'analisi della mente umana è profondamente presente nel tuo romanzo, le situazioni che i personaggi vivono sono decisive nei loro comportamenti.
La depersonalizzazione per esempio, è una condizione psicopatologica piuttosto complessa, che tu hai esposto in modo chiaro e comprensibile.
Questa tua conoscenza deriva dagli studi effettuati, quindi dalla tua professione, o da una semplice documentazione? Quali sono le tue fonti?

Mi sono documentato molto, consultando fonti oggi facilmente reperibili grazie a risorse presenti su Internet, come tesi di dottorato o resoconti di esperimenti svolti nei paesi anglosassoni. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile ottenere in tempo reale la dissertazione di uno psichiatra canadese o australiano... Una cosa meravigliosa, no?

10-I tuoi personaggi hanno caratteristiche particolari, tutti danno un'impronta originale alla narrazione.
E' credenza comune che in ogni "anima" descritta nei libri viva un pò di colui/lei che l'ha creata.
Federico, a quale dei suoi personaggi somiglia di più, in quale ritrova una pò di sè.

Il rapporto conflittuale di Lucas con i propri ricordi in parte mi appartiene, è vero. Di Anna ho forse l'empatia e la sensibilità, anche se in grado senz'altro minore e per molti versi differente. Lei è molto meglio di me, forse per questo la amo tanto.

11-La tensione è alta, il sospetto logora, ma il finale rilassa gli animi sulla vera natura del detective armato solo del suo intuito.
Ho provato anch'io ad utilizzare le mie capacità intuitive e a presagire il sequel o il ritorno di Lucas e Anna in una nuova indagine.
Confermi la mia previsione (speranza)?

Eh... Mi interrogo anche io in proposito, a dirla tutta! So per certo che Lucas ha un passato pieno d'ombre che mi piacerebbe esplorare, e che Anna è una persona che amerei vedere ancora in scena, la sua voce mi ha conquistato da subito e in modo inatteso.

MOMENTO RELAX - IL GIOCO DEI "SE FOSSE"

Ripensa al tuo libro e immagina...
Se fosse una canzone
Il romanzo ha una struttura circolare, quindi senz'altro il Bolero di Ravel
Se fosse un sentimento
Dovrei dire "paura" in teoria, trattandosi di un thriller, vero? Però la paura è un'emozione, non un sentimento. Il sentimento che più si avvicina al romanzo, per me, è la nostalgia.
Se fosse un essere vivente
Un gatto. Senza alcun dubbio un gatto.


Ringrazio Federico Inverni per la sua disponibilità, ancor più per la sua opera che non necessità dell'identità del suo creatore per emergere, avendone una tutta sua capace di lasciare il segno; per le risposte che hanno rivelato un animo intrigante, ricco e gentile; grazie soprattutto per aver sopportato qualche mia domanda troppo curiosa e impertinente, e lasciatevelo dire, io ci spero davvero di poterlo incontrare, ascoltarlo e avere la dedica meritata come lettrice appassionata.
Aspettando Lucas e Anna vi abbraccio e vi auguro buona lettura e tanti brividi lungo la schiena con "Il prigioniero della notte".
                                                                                                         

20 commenti:

  1. Complimenti Cuore, che bella intervista! Attraverso le tue domande ho avuto modo di conoscere meglio il libro e il suo autore! Buona serata!

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    1. Grazie Rosa ♥ è sempre un piacere saper riconosciuto il proprio impegno.
      Federico merita tanta attenzione, o meglio il suo fantastico thriller.

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  2. Se io fossi un sentimento sarei......... sarei " la curiosità fatta a persona " non so se è un sentimento ma, questa intervista ha smosso in me questo ... sentimento di curiosità! Identifico Federico Inverni al femminile, per la sensibilità delle risposte, come per esempio " IL BOLERO DI RAVEL " La scelta di avere la sua identità celata mi piace, fa si che la sua vita reale sia sempre illibata, sua e di nessun altro. Complimenti a " CUORE " come sempre brava, essenziale e molto chiara nel trasmettere le sue emozioni. Vi auguro a tutti e due un buon lavoro e..... alla prossima recensione e intervista!! A me auguro una buona lettura!

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    1. Ciao mamy, tu sei di parte ovvio, però io i tuopi complimenti me li prendo tanto volentieri :-) e i tuoi commenti intelligenti arricchiscono il mio impegno! E poi, curiosona, lo sapevo che l'identità segreta ti avrebbe attirata qui!

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  3. Cuore, complimenti per le domande intelligenti che hai fatto all'autore! Mi dispiace non riuscire a leggere il libro, perchè essendo un thriller non riesco, passerei tutto il tempo a guardarmi le spalle. Quando me lo hanno proposto ho pensato molto al fatto che l'identità dell'autore non possa essere svelata, e con la tua domande lui ribadisce il concetto...addirittura non lo svela per motivi personali...e se fosse una persona già nota al mondo della scrittura e questo non fosse il suo primo libro?

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    1. Ciao Nunzia! Tu non sei da thriller credo di aver capito.
      Ti assicuro però che questo è un thriller psicologico che non ti farà fremere di paura, ma sarà un viaggio nella mente umana e nella memoria.
      Molto molto intrigante lo schema scelto dall'autore. Stile calamita, ti attira a sè.

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  4. E' stato un vero piacere leggere questa intervista: argute e puntuali le tue domande, Cuore, e molto convincenti e sentite le risposte di Federico Inverni: non che avessi bisogno di un argomento in più dopo aver letto la tua recensione, ma devo dire che, davvero, non vedo l'ora di poter leggere questo thriller così promettente.

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    1. Grazie Rosa, amo molto questa rubrica, l'ho desiderata e per tanto tempo è rimasta lì buona buona ad aspettare e forse ora ha spiccato il volo. Diciamo che rappresenta la realizzazione nella piccolissima parte di un sogno che mai si avvererà...ho almeno quel pezzetto e i commenti come i tuoi fanno onore all'impegno che serve per curare una rubrica come questa. Ancora grazie.

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  5. Io e Federico abbiamo pure gli stessi gusti. Lo devo leggere!

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    1. Inutile dire che la tua recensione la leggerei con tanto, tantissimo piacere. Federico...personaggio intrigante da morire, e il suo savoir faire è adorabile! Altrettanto deciso nello scrivere. Vai Mik, aspetto il tuo pensiero :-)

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  6. Bella intervista! Sono sempre più curiosa.
    Ciao da Lea

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  7. Complimenti che bella intervista! Non leggo spesso thriller,però mi ha incuriosito davvero :)

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    1. Grazie Viola! Anche per chi non ama particolarmente il genere, questo libro è ricco di suspense e mistero, non può non piacere!

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  8. E brava Cuore!! Bellissima - e originale - intervista! Le risposte di Federico mi hanno molto incuriosito, sebbene la tua recensione mi avesse già convinto...spaziare nel mondo dell'autore non può che aggiungere interesse! :) A presto! ♥

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    1. Grazie Stefy, mi piace tanto saziare le mie e vostre curiosità :-)

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  9. Brava cuore, la tua intervista mi è piaciuta molto :) L'autore ha risposto in maniera intrigante.. mi è piaciuto un sacco :) Un punto in più per lui e per il suo romanzo che avevo già intenzione di leggere.. e ovviamente un merito a te che lo hai reso possibile <3

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    1. Vedrai che non ti deluderà, il libro è eccezionale e grazie per essere passata ;-)

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  10. .Brava cuore il libro e'uno dei migliori thriller degli ultimi mesi che ho letto...Dalla tua intervista ho potuto farmi un'idea del dell'artista grazie.da thriller dipendente




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    1. Grazie mille, questa rubrica è una delle miei preferite e impegnative, sapere che è apprezzata da un senso al mio "lavoro" e hai proprio ragione, un ottimo thriller.

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