venerdì 18 settembre 2015

Le mie recensioni #16 "Tutta la luce che non vediamo" di Anthony Doerr

Buongiorno lettori, finalmente venerdì, chiudiamo in bellezza la settimana con la recensione del libro che si è aggiudicato il premio Pulitzer per la letteratura 2015.
Solitamente non mi lascio abbindolare dal fatto che un libro sia vincitore di un premio, mi è già capitato infatti di restare delusa, semplicemente mi è stato consigliato dal mio libraio di fiducia, e devo dire che anche stavolta ha azzeccato il suggerimento e questa storia, il premio se l'è meritato davvero.
 
Scheda del libro: Tutta la luce che non vediamo
Autore: Anthony Doerr
Casa Editrice: Rizzoli
Pubblicazione: ottobre 2014
Pagine: 509
Prezzo: 19€
Sinossi: È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani.
Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
Lirico, potente, malinconico, squarciato da improvvise speranze, il romanzo di Doerr è un ponte gettato oltre lo smarrimento che accomuna tutti, una delicata partitura che ci sussurra come, contro ogni avversità, viviamo alla ricerca di un gesto luminoso che ci avvicini agli altri.


Il pensiero di Cuore
Tutta la luce che non vediamo, è un romanzo che si sviluppa in un lasso di tempo che va dal 1934 al 2014, tra Parigi, Saint-Malò e Zollverein in Germania.

"Alla luce della candela sembra una creatura arcana, il viso tutto lentigginoso e proprio lì, al centro delle efelidi, quei due occhi immobili come sacche ovigere di ragni. Non lo seguono, ma nemmeno lo inquietano; pare quasi che guardino un luogo lontano e più profondo, un mondo fatto solo di musica."
Marie-Laure Leblanc, nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale ha sei anni, scopre di essere destinata ad una cecità perenne, è orfana di madre, vive con il padre, geniale serraturista del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, al quale con lo scoppio della seconda guerra mondiale, viene assegnato l'incaricato di fuggire dalla città e nascondere una pietra preziosa di immenso valore, il Mare di Fiamma, portatrice di una legenda tramandata nei secoli.
Padre e figlia si rifugiano a Saint-Malò a casa di Etienne, lo zio bizzarro e inventore che non esce di casa da anni per timore della gente, in un quartiere dove  non si sta a guardare la guerra che porta via tutto, ma dove le persone contribuiscono nel loro piccolo a "disturbare" gli invasori.

"Là fuori c'è gente che insegue domande importantissime. Si figura come un ingegnere alto, in camice bianco, che fa ingresso in un laboratorio: calderoni che fumano, macchinari che brontolano, grafici complessi che ricoprono le pareti. Porta una lanterna su per una scala a chiocciola fino a un osservatorio illuminato dalle stelle e guarda nell'obbiettivo di un maestoso telescopio, la bocca puntata sul buio."
Werner Pfenning, tedesco, orfano di entrambi i genitori, intelligente e ferrato nelle materie scientifiche che studia da autodidatta in un volume ritrovato nello scantinato della chiesa, i principi della meccanica di Hertz, ha un'unica grande passione: la radio.
Costruisce e ripara, e sfrutta questa sua capacità per diventare un soldato semplice e sfuggire a un destino che non riesce ad accettare.

Il passato dei protagonisti si fonde con il presente, l'autore guida il lettore attraverso le viuzze francesi dandogli modo di vivere quel tragico periodo storico, da vittime e carnefici, fino a che i destini di Werner e Marie-Laure si incontrano scrivendo il finale e giungendo ai giorni nostri.
Questo romanzo, nonostante la trama molto semplice, senza grossi intrecci né colpi di scena, risulta ricco e sono proprio la semplicità e la raffinatezza della storia a convincere il lettore, nonché lo stile elegante dell'autore.
I diversi salti temporali non tolgono chiarezza alla narrazione e i capitoli corti contribuiscono a dare scorrevolezza al racconto.
L'attaccamento tra padre e figlia è un punto forte della narrazione, ho apprezzato tantissimo i passaggi in cui Marie-Laure sta inginocchiata davanti al plastico, che non è altro che una miniatura della città in scala, di tutte le  case, gli alberghi, i ristoranti contenuti tra le mura, costruito dal padre, per insegnare alla figlia cieca a muoversi autonomamente, le chiacchierate al parco o gli ingegnosi rompicapi tridimensionali che lui crea per ogni suo compleanno, dentro i quali nasconde un cioccolatino e i libri in Braille che Marie-Laure legge e rilegge.
Ho apprezzato il cuore tenero di un ragazzo tedesco, che non è un soldato per vocazione, ma solo per sfuggire ad un destino già scritto, quello del lavoro nelle miniere dove ha visto morire il padre, un cuore sopraffatto da una guerra che costringe a piegarsi al suo volere.
La vita dopo la guerra va avanti, cambia, ma i segni indelebili restano, l'autore non lascia nulla al caso, ci racconta il destino di ogni personaggio, così che  il finale risulta perfetto, commovente e toccante.
Un libro bellissimo che consiglio a chi ama la scrittura limpida, malinconica, di una sensibilità unica.
                                      Batticuore
 
Appunti nel cuore: la radio è l'idea geniale che rende questo romanzo speciale, non il solito libro che parla di una guerra raccontata in mille modi. L'autore ha inserito brillantemente il mezzo di comunicazione più diffuso dei giorni nostri nella sua storia, rendendolo determinante per unire i destini dei due protagonisti e per sottolineare l'impegno di alcuni cittadini. Leggendo il romanzo, si scopre quanto può contare un foglietto inserito in un filone di pane, contenete un messaggio da leggere via radio...
Dillo con un fiore: il geranio edera significa ingegnosità: quella dell'autore nel congegnare la trama,  quella di Werner nel riparare e costruire e quella di Marie-Laure nel rendersi indipendente nonostante la sua cecità.
Eccoci alla fine, se cercate una lettura che racconti questo importante periodo storico in modo alternativo, l'avete trovata, alla prossima.
 
 
 
 


15 commenti:

  1. Oh, sembra interessante. Poi ametto di avere un debole per le storie di vita ambientate in epoche passate. Raramente quelle moderne m'interessano così tanto. Lo metterò in whislist

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    1. Ottima decisione, lo stile e l'idea di Doerr meritano :-)

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  2. Mi ero ripromesso di leggerlo quest'estate, ma non ho rispettato il proposito.
    Per fortuna che è già a casa. Finiti gli esami, mi ci dedico. ;)

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    1. E io starò qui ad aspettare la tua recensione, che come sempre sarà una piccola grande opera!

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  3. dalla recensione emergono le emozioni che la lettura ti ha trasmesso, sembra una storia intensa, capace di toccare corde profonde :)

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    1. Verissimo Stefy e questo modo "diverso" di raccontare la guerra, pur mantenendo il rispetto dovuto ad un tema così importante, mi ha davvero colpita.

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  4. Lo possiedo anch'io questo libro e, nonostante desideri leggerlo da un po', attende ancora sullo scaffale... Terminata qualche lettura, lo leggerò anch'io ;)

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  5. devo ricordarmene, magari tra un po' lo inserisco tra le prox letture! :=)

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  6. Libro intenso che avevo già visto in libreria. La tua adorabile recensione mi conferma che questo romanzo merita il premio ricevuto. Lo aggiungo subito tra i libri che leggerò :)

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    1. Aquila Reale, grazie, adoro le tue recensioni quindi riceve questo complimento da te è un onore. Oggi ho acquistato due dei tuoi consigli, vedrai quali nel post che devo preparare ;-)

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  7. Che bella recensione, Cuore!!! Mi ha colpito parecchio la storia, oltretutto ho un particolare interesse per la perdita della vista, avendo lavorato e stretto amicizia con parecchi non vedenti...Mi sono sempre chiesta come fosse nei tempi passati, quando la tecnologia non poteva aiutare più di tanto..

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    1. Ma grazie!!! Trovo che questo autore sia stato geniale nel condire la storia di questi piccoli particolari delicati e Marie-Laure è un personaggio talmente toccante che sembra saltar fuori dalle pagine con i suoi plastici...geniale davvero.

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